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Sopra l’esigenza massima della chiarezza

Sopra l’esigenza massima della chiarezza

25 Aprile 2021 | by Enzo Colarusso
Sopra l’esigenza massima della chiarezza
Politica
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“Volano gli stracci”, dice Federico Paolucci in un post a sua firma su facebook. “Chi ha governato negli ultimi quindici anni la città e la Provincia si insulta senza spiegare le questioni del contendere”. Paolucci ha ragione. Ha ragione quando dice che nelle prime bordate che Perifano e Mastella si sono sparati addosso molto è ancora criptico. Per la verità è ambiguo il messaggio del sindaco che nell’ultimo comunicato ha fatto riferimento a tre passaggi in particolare: i debiti lasciati da Perifano, la sua appartenenza alla Massoneria, il famoso “lessico segreto” che intreccia con i suoi amici, senza mai parlare “apertis verbis” dell’adesione di Perifano ad una Loggia in particolare, e quello che di più incuriosisce, quando scrive di un contatto con persone che “Perifano conosce molto bene” e che “hanno tentato invece di propiziare qualcosa, scomodandosi dalla propria poltrona per raggiungermi nella mia abitazione in pieno primo lockdown e non certo per amicizia”.  Chi sono queste persone e perchè si sarebbero scaraventate dal sindaco in pieno blocco e per affrontare quali argomenti improcrastibabili? E perchè Perifano le conoscerebbe così bene? Mastella ha già inquadrato in Perifano la figura che lo  contrasterà. Ma deve spiegarci gli arcani, uno in particolare, di cui parla. Così come Perifano deve ora sbrigarsi ad ufficializzare la sua adesione alla corsa elettorale che le recenti incursioni, a scopo di replica va ammesso, lasciano presupporre sempre più fortemente. E tuttavia Paolucci continua ad avere ragione. Ha ragione quando dice che si fronteggiano potentati forti. Da un lato una delle famiglie più potenti della città, tra quelle 10 o 12 “sorelle” che detengono in percentuale la maggior parte del pil cittadino e dall’altro Mastella, il Ceppalonico, mai gradito alle elite beneventane che lo hanno sempre considerato un corpo estraneo alla cinta muraria. Paolucci ha ragione quando sostiene che “nessuno di loro può spiegare come mai, a distanza di venti anni, non si sia posta in essere dalle istituzioni una programmazione energetica globale che tenesse conto delle esigenze di approvvigionamento energetico della implementazione tra fonti rinnovabili, eolico e solare, e fonti tradizionali, delle ricadute e della sostenibilità territoriale”. Paolucci però non ha ragione quando omette di dire cosa farà lui e che cosa ne sarà del centrodestra che pure esprime, in potenziale, la maggioranza degli elettori. Dovrà spiegarci che cosa ha in mente, se vorrà candidarsi in solitario e se chiuderà del tutto l’affannoso tavolo del centrodestra che sta diventando una palestra stucchevole, una sorta di attesa di un Godot che non arriverà mai come è prassi. Non vi sono le condizioni di serenità politica ed istituzionale per guardare alle esigenze del territorio e prendere le decisioni più opportune e partecipate”, conclude. E allora “che fare?” La soluzione, per tutti, è uscire allo scoperto e giocarsi la partita.   

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