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Chiusura Pronto Soccorso a Solofra, Ciampi (M5S): il Moscati di Avellino è già in affanno

Chiusura Pronto Soccorso a Solofra, Ciampi (M5S): il Moscati di Avellino è già in affanno

23 Giugno 2021 | by Redazione Av
Chiusura Pronto Soccorso a Solofra, Ciampi (M5S): il Moscati di Avellino è già in affanno
Politica
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“Sarò a Solofra accanto ai cittadini e agli amministratori a difesa del pronto soccorso dell’ospedale Landolfi”. Vincenzo Ciampi Consigliere Regionale Movimento 5 Stelle, sulla manifestazione del 24 giugno a Solofra.
“Il piano ospedaliero – incalza l’esponente pentastellato irpino – non prevedeva la chiusura del pronto soccorso di Solofra, né tantomeno l’accorpamento dei due ospedali Moscati e Landolfi. La strada che ha seguito il governo regionale non è stata spiegata alla cittadinanza. Anzi, in campagna elettorale si è fatto di tutto per sviare l’attenzione da questi problemi. Sarò a Solofra perché il territorio è stato abbandonato dalla politica, perché si vogliono ignorare le condizioni di un’area industriale tra le più importanti della Campania, perché si vuole far finta che bastino piccoli presidi di prima emergenza ad un’Irpinia che è invece svantaggiata per condizioni geografiche. Intanto, hanno svuotato di personale e tecnologie il Landolfi, trasferendo finanziamenti ad esso destinati. Lo hanno fatto in silenzio, facendo una campagna elettorale in cui dicevano l’esatto contrario. Ma De Luca ha svelato il piano. Vado in piazza per denunciare tutto questo, per difendere la sanità pubblica (l’unica in grado di garantire effettivamente il diritto alla salute dei cittadini), come ho fatto con una mozione che chiede il ritiro della delibera che cancella il pronto soccorso al Landolfi, un documento al quale ho chiesto ai miei colleghi consiglieri regionali di aderire”.
E ancora: “Davanti alla drammatica carenza di personale del pronto soccorso del Moscati di Avellino che determina un sovraffollamento, si continua  a tagliare in provincia piuttosto che a prevedere un progetto per la sanità delle aree interne di Irpinia e Sannio in linea con le indicazioni del Pnrr. Sono sconcertato per il silenzio assordante di tanti su questa battaglia di civiltà. Non cavalco l’onda della protesta popolare, sto soltanto difendendo i capisaldi della Misura 6 del recovery Plan appena licenziato dall’Europa. Il nostro Paese è impegnato per la medicina territoriale, per gli ospedali di comunità, per nuove assunzioni di medici. Insomma per potenziare quel che manca in Irpinia, nelle aree interne (che alla fine è un po’ il problema dell’Italia minore, lontana dalle grandi città). Impensabile immaginare che il Moscati possa rispondere da solo all’emergenza di oggi (intanto, il pronto soccorso di contrada Amoretta resta in affanno), impensabile che si ragioni come se la pandemia non ci sia stata. Su questi temi continuerò a battermi al fianco delle popolazioni e dei sindaci che ci stanno. In Consiglio regionale e in Commissione Sanità. La sanità senza medici di famiglia, con carenze per il trasporto in emergenza, con un unico pronto soccorso per la provincia di Avellino (ma praticamente irraggiungibile in tempi utili dall’Alta Irpinia per chi è colto da ictus o da infarto) non ci piace. Tutto questo richiede una nuova mobilitazione. Io ci sono sempre”.

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