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Progetto Lumode, Miceli (Città Aperta): “Perché il Comune chiese di agire contra legem?”

Progetto Lumode, Miceli (Città Aperta): “Perché il Comune chiese di agire contra legem?”

2 Maggio 2022 | by redazione Labtv
Progetto Lumode, Miceli (Città Aperta): “Perché il Comune chiese di agire contra legem?”
Politica
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Una interpellanza volta a verificare la correttezza delle procedure seguite dall’amministrazione comunale in merito al progetto di riqualificazione dell’area collegio La Salle/Piazza Risorgimento redatto dalla Lumode Srl e candidato dal Comune al bando Piano Perfierie. A presentarla è il capogruppo di ‘Città Aperta’ Angelo Miceli e destinatari sono il Sindaco e l’assessore alla Legalità, Trasparenza e Anticorruzione del Comune di Benevento.

Tra la documentazione citata da Miceli nell’interpellanza, infatti, figura la nota con cui il 28 febbraio scorso l’architetto Iadicicco – dirigente del settore tecnico di palazzo Mosti e responsabile del Programma – si rivolgeva al Nucleo di Monitoraggio insediato presso la Presidenza del Consiglio dei Ministri. La nota, di fatto, si esauriva nella clamorosa richiesta di bypassare limiti e paletti della normativa. Si legge testualmente: “Il “Bando… in quanto tale è da considerarsi LEX SPECIALIS ed in tale ambito può e deve superare la norma prevista dal Codice Appalti”.
L’iniziativa del dirigente del Comune, evidentemente, arrivava in risposta al parere fornito dall’Agenzia Nazionale AntiCorruzione il 14 giugno del 2021. L’Anac, si ricorderà, stroncava la proposta progettuale della Lumode perché la percentuale di finanziamento pubblico (previsto nell’Avviso pubblicato dal Comune di Benevento nel 2016) era superiore a quella prevista dal Codice Appalti: il 75% anziché il 49%.

“A quanto pare – spiega Miceli – né il parere dell’Anac né le risposte alle FAQ del 2016 della Presidenza del Consiglio dei Ministri, riuscivano a convincere palazzo Mosti che no, non era possibile agire contro la legge per accontentare i desiderata della società casertana. Va da sé che sulle motivazioni alla base di questa inusuale richiesta sarebbe utile capire cosa ne pensa l’assessore alla Legalità perchè in questo caso sì che c’è da restare senza parole. O magari – per restare sempre alle dichiarazioni rese recentemente in aula dall’assessore-vice sindaco – anche questa singolare pratica rientra nelle indiscutibili capacità dell’amministrazione… “.

Allo stato attuale, comunque, rileva ancora il capogruppo di ‘Città Aperta’, “fatta eccezione per alcune dichiarazioni rese alla stampa dal sindaco Mastella e dal vicesindaco e assessore alla Legalità De Pierro, non è dato di sapere con quale atto e in che forma si sia espresso il giudizio del Nucleo di Monitoraggio rispetto alla nota dell’architetto Iadicicco, ed eventualmente in merito al cambiamento del meccanismo di finanziamento dell’opera (dal Project Financing al finanziamento in proprio”).
Da qui la richiesta di conoscere lo stato dei rapporti in corso tra il Comune e la Lumode srl, e tra il Comune e gli organi della Presidenza del Consiglio dei Ministri in merito al futuro del Programma e all’intervento sull’area in questione.
Di seguito il testo integrale dell’interpellanza sottoscritta anche dai consiglieri Luigi Diego Perifano, Floriana Fioretti, Raffaele De Longis, Giovanni De Lorenzo, Marialetizia Varricchio.

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