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Intervista al segretario del PD Cacciano. Il partito, le prossime sfide, il terzo mandato, la crisi del mastellismo

Intervista al segretario del PD Cacciano. Il partito, le prossime sfide, il terzo mandato, la crisi del mastellismo

26 Agosto 2023 | by Enzo Colarusso
Intervista al segretario del PD Cacciano. Il partito, le prossime sfide, il terzo mandato, la crisi del mastellismo
Politica
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Il quadro politico assai dinamico di questa estate 2023. Mastella e Forza Italia hanno preso la scena a colpi di invettive, a tratti anche virulente, con relativi annunci e mentite di passaggi dall’una parte all’altra senza quasi soluzione di continuità. Il resto delle forze politiche ha assistito da spettatore a questa disfida quasi esclusivamente a colpi di comunicati stampa preferendo un ruolo di apparente distacco. Il PD sannita è tra queste, la forza più autorevole numeri alla mano, nonostante il biennio trascorso sia stato tra i più complicati della storia politica recente dem e dei dem sanniti in particolare. Messo in ombra dal mastellismo rampante ora in difficoltà, oberato da sconfitte politiche e da un clima di scontro fortissimo al proprio interno, il Partito Democratico del Sannio sembra avere trovato un proprio assetto o quanto meno un minimo di tranquillità per poter pensare alle sfide dell’immediato futuro.

 

Segretario Cacciano, il PD assiste alla lotta senza quartiere tra Mastella e Forza Italia senza intervenire ma avendo chiaro il quadro politico dell’attualità

Non abbiamo alcuna esigenza di addentrarci in ambiti che non sono di nostra pertinenza, tuttavia ciò che accade conferma la crisi del mastellismo che noi avevamo già inquadrato in epoche non sospette. Mastella e la sua politica del viandante trova validi epigoni nella sua stessa schiera e molti di coloro che un tempo erano tra i suoi più fedeli sostenitori oggi guardano altrove e magari dove la contingenza politica definisce maggiormente le scelte. Il PD sannita è sempre stato su posizioni antagoniste nei confronti di Mastella e lì rimaniamo e ora lavoriamo alla costituzione di una classe dirigente nuova che già esiste e sulla quale il partito conta per tornare a vincere. A partire dalla rinata Festa dell’Unità che stiamo organizzando, se le cose andranno bene, per la metà di ottobre.

 

La situazione interna al partito. Sembra quasi la quiete dopo la tempesta, ci passi il riferimento leopardiano

Guardi, la nostra linea è sempre rimasta la stessa. Abbiamo dovuto registrare molte defezioni e il distacco della corrente che fa capo a Raffaele Del Vecchio, Essere Democratici, che prima aderisce a Mastella e contribuisce in modo determinante a farci perdere la battaglia per il Comune di Benevento nel 2021, ricordiamo che Del Vecchio era stato per dieci anni vicesindaco di Fausto Pepe, ed ora si dirige verso Italia Viva di Matteo Renzi. Ricordo a me stesso che al tempo in cui Renzi era segretario del PD e anche dopo, Del Vecchio, Insogna e gli altri che hanno deciso di migrare altrove si facevano paladini di una sinistra interna al partito che vedeva il fiorentino con il fumo negli occhi. Oggi vanno da lui che con molta probabilità aderirà al centrodestra. Non mi pare che si debba aggiungere altro.

 

I prossimi appuntamenti a stretto giro di posta. Provinciali e poi le Regionali nel 2025 passando per le Europee. Che PD troveremo in vista di queste sfide

Troveremo il PD e i suoi alleati pronto alla prova dell’elettorato, se è vero che la nuova legge sulle Province sarà in vigore entro il 2024 e l’anno prossimo, con molta probabilità, si andrà a votare con buona pace di Mastella che invece spera che i termini siano più dilatati perchè teme una cocente sconfitta. Noi insieme al Movimento 5 Stelle, con cui il rapporto è intenso, e con le altre compagini del centrosinistra e i movimenti civici, vedi Civico22 e Città Aperta, siamo nelle condizioni di contendere la vittoria al Centrodestra dominante rimettendo al centro dell’agenda politica gli interessi del territorio da cui bisogna ripartire per garantirne la sopravvivenza. 

 

Il terzo mandato a De Luca. I rapporti col Presidente della Regione non sono quasi mai stati idilliaci ma ora sembra che anche con lo “sceriffo” la federazione di Benevento abbia cambiato leggermente atteggiamento. Come andrà a finire secondo lei

La questione del terzo mandato mi sembra tema prematuro, anzi in questo momento inutile e dannoso. Prima c’è da celebrare il congresso del partito regionale che faccia giustizia di un commissariamento lungo e quindi che si ripristinino le normali funzioni di una segreteria regionale pienamente legittimata ad esercitare le sue prerogative. Non sono tendenzialmente contrario al terzo mandato a patto che il potere di scelta sia effettivamente nelle mani degli elettori rispetto ad altre situazioni in cui le scelte sono decise altrove, vedi le liste bloccate, e cosa determinante deve poter valere per ogni carica a partire da quelle parlamentari senza alcuna deroga.     

 

 

 

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