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Fondi FSC, Tar da ragione a De Luca. Ministero Coesione ricorre al Consiglio di Stato

Fondi FSC, Tar da ragione a De Luca. Ministero Coesione ricorre al Consiglio di Stato

20 Febbraio 2024 | by Enzo Colarusso
Fondi FSC, Tar da ragione a De Luca. Ministero Coesione ricorre al Consiglio di Stato
Politica
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E De Luca incassa un primo risultato positivo dal gran bailamme di cui è stato volontario ma pure involontario protagonista nei giorni scorsi. Il Tar della Campania con sentenza n.1178  ha accolto il ricorso della Regione Campania avverso il ministero per le Politiche di Coesione, e ha assegnato al Dipartimento per la Coesione il termine di 45 giorni per la definizione dell’istruttoria e la predisposizione dello schema di accordo da sottoscrivere con la Campania, riservandosi la nomina di un commissario ad acta nell’ipotesi di elusione del termine stabilito”.

In sostanza il Tar pone un termine preciso e inderogabile al Dipartimento per le Politiche di Coesione per definire l’istruttoria e nel frattempo da sostanzialmente ragione a De Luca che chiede al Governo di liberare i soldi del fondo sviluppo e coesione che si assommano a circa sei mld di euro per la sola regione Campania su un totale di 20 miliardi destinati al Sud. Ma dal Ministero della Coesione e dello Sviluppo non si perde tempo. Pronto il ricorso al Consiglio di Stato col ministro Fitto che ribalta i termini ed anzi parla di sentenza che respinge la richiesta della Regione di assegnazione immediata della risorse in quanto “manifestamente inammissibile”.

I toni, tuttavia, non accennano a perdere di intensità. De Luca mostra i suoi muscoli, non ha nessuna intenzione di “andare a Canossa” e anzi rincara la dose parlando di democrazia a rischio e poco si preoccupa che il PD non lo segua sul sentiero di guerra dopo una iniziale convergenza anche perchè in moltio scorgono in questo disegno deluchiano l’intenzione di alzare deliberatamente i toni per riaprire il discorso sul terzo mandato ma solo per i governatori.

E’ di questo avviso Clemente Mastella, per esempio, che ritiene inaccettabile il fatto che i sindaci come lui alla guida di città oltre i 15mila abitanti debbano restar fuori dalla riforma. La Lega pressa il Governo per Zaia, Fratelli d’Italia è contraria, Forza Italia nicchia, in questo gioco a tre sio inserisce chi come De Luca non fa misterro di puntare alla possibilità do giocarsi la permanenza a Palazzo Santa Lucia.

 

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