Si autodefinisce “presidente della bocciofila”, un modo come un altro per dissimulare la sua azione in seno al PD. Parliamo di Umberto Del Basso De Caro che nonostante non rivesta più alcun ruolo istituzionale ne all’interno del partito, se si eccettua l’iscrizione al PD, a Benevento e non solo a Benevento è sempre figura di riferimento e la sua parola pesa eccome nell’economia dei rapporti e delle alchimie politiche.
Da sempre Umberto, che non è stato quasi mai accostato ai canoni classici della diplomazia, è fautore del dialogo e della distensione in seno al partito e pur essendo agli antipodi di De Luca non fa alcun mistero di considerare determinante per il centrosinistra la convergenza tra il Governatore e la Schlein.
Non è una novità ma De Caro è convinto che lasciare De Luca al proprio destino, negare il dialogo e metterlo in condizione di navigare in solitario voglia dire regalare per lo meno un 15/20% al centrodestra, tanto considera l’erosione che De Luca potrebbe arrecare alla coalizione, centrodestra che ancora non ha le idee chiare sulla sintesi per il nome del candidato.
Mastella e la realpolitik. Il sindaco chiede uniformità e qualche breccia pare averla ottenuta dal Cinquestelle. L’ex Sottosegretario è come sempre caustico nei confronti del sindaco, ogni pur minima possibilità di dialogo sì infrange sul muro della chiusura netta ad ogni forma, sia pur larvata, di connubio.
Finalino sul nome del candidato che spetta ai Cinquestelle. Posto che la scelta deve essere fatta in Campania e non a Roma, opinione generale, si fa strada un nome poco battuto; quello di Mariolina Castellone, Vicepresidente del Senato e medico originaria di Villaricca nel napoletano. Su di lei si potrebbe ragionare e magari superare il niet di De Luca nei confronti di Roberto Fico