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Benevento, Stellone: “Sono sicuro che usciremo da questa situazione. Felicissimo di essere qui”

Benevento, Stellone: “Sono sicuro che usciremo da questa situazione. Felicissimo di essere qui”

10 Febbraio 2023 | by Domenico Passaro
Benevento, Stellone: “Sono sicuro che usciremo da questa situazione. Felicissimo di essere qui”
Benevento Calcio
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La vigilia di Cagliari-Benevento coincide con la presentazione, di fatto, del terzo tecnico della stagione in casa giallorossa, Roberto Stellone. All’Unipol Domus l’allenatore debutterà sulla panchina sannita, chiamato per risollevare le sorti della Strega ora immobilizzata nelle sabbie mobili della classifica e ad un passo dal baratro.

“Ho parlato tanto con la squadra in questi giorni. – ha detto Stellone – Non ci siamo detti tutto ma ci sarà tempo. Sono veramente felice per la fiducia in me, ringrazio il presidente e lavorerò dalla mattina alla sera per ripagarla. In questo momento è la sfida più importante per la mia carriera, ma così come in passato. Faccio questo lavoro al massimo per me e di conseguenza per tutto l’ambiente. In quattro giorni ho sentito mio figlio per un minuto, lavoro per far sì che Benevento ami Stellone è importante dare tutto per uscirne.

Ho visto una squadra che vuole uscire da questa situazione. A volte ci entri perché non stai bene fisicamente, perché dei giocatori rendono meno, ma non sta a me giudicare il passato. Ho trovato una squadra ben allenata e con grande spirito. Domani se dovessimo vincere non sarà per merito mio, ma per merito dei ragazzi. Ho trovato tutto l’ambiente disponibile, non solo la squadra con una voglia incredibile di lavorare e questo mi fa ben sperare. Se riusciamo a remare tutti nella stessa direzione aumentano le possibilità di uscire da questo momento. Manca un pizzico di entusiasmo per i risultati, i ragazzi vivono di emozioni. Non è che si sono dimenticati di giocare a calcio, hanno solo la testa un po’ più pesante, ho cercato di lavorare in questi giorni soprattutto su questo”.

Il tecnico non farà stravolgimenti, almeno per l’inizio, ripartirà dal lavoro tecnico-tattico del precedessore, chiaramente con una variazione di scelte. Il primo problema con cui fare i conti è la mancanza dei due registi, Schiattarella e Viviani, e per la cabina di centrocampo dovrà necessariamente adattare: “Ho lavorato soprattutto nel ritrovarsi di squadra. Se i ragazzi riusciranno a mettere l’impegno di questa settimana, difficilmente perderanno una partita. Non sono preoccupato per le assenze, per ogni indisponibile ce n’è uno forte uguale. In ogni ruolo ci sono due giocatori che ci permettono ogni modulo, dobbiamo solo trovare il risultato positivo per toglierci questo stato d’animo. Mi sono già trovato subentrando in situazioni del genere, può sembrare difficile la situazione, ma non sarà così con la squadra che alleno. Bisogna capire il prima possibile cosa possono dare, i giocatori vanno valutati strada facendo. Sono certo che ne usciremo. Non ho fatto un calcolo di presenze dei giocatori, ho osservato questi giorni ed il campo parla. Per motivare tutti ho il metodo di far giocare chi merita in settimana, non sono il tipo che fa “squadra che vince non si cambia”. Qui non dirò mai ad un giocatore vai un po’ piano, non andrà gestito, perché per ogni giocatore ce n’è davvero uno forte uguale. Per me sarà un dramma la scelta, perché sono combattuto per la squadra e per come si sono allenati. Il modulo lascia il tempo che trova sulla lavagna. Concetti, spazi e comunicazione fanno la partita”.

Sui limiti della squadra e i problemi della stagione, la medicina di Stellone: “Ho il mio metodo, a volte i giocatori non ti dicono la verità, magari per non sembrare di gettar colpe su allenatori o altri aspetti. C’è un dato che spicca, la squadra ha vinto poco, non calcia in porta e non è ficcante. Mi dà la sensazione che si gioca, ma non si è ficcanti. A me piace la praticità, per uscire da questa situazione non conta la bellezza, non contano 600 passaggi, ma calciare in porta e aumentare le probabilità di non prendere gol. Uniti, da squadra. Mi interessa lo spirito di squadra, poi non è che devo dire a Simy come colpire di testa o Pettinari come tirare, loro lo sanno”.

Sul problema offensivo: “Non è colpa degli attaccanti quando si fanno pochi gol, è un discorso di squadra. Da giocatore mi è successo più volte di non segnare, da allenatore posso dire che il gol prima o poi verrà. Ho detto alla squadra di resettare, lavorando sulla praticità nell’immediato. Abbiamo un parco attaccanti per giocare con diversi sistemi. Hanno tutti caratteristiche diverse, dormirò poco da qui a maggio perché davvero abbiamo diverse soluzioni. L’aspetto mentale conta più dell’aspetto fisico”.

Sulle disattenzioni difensive: “I gol presi nel finale di soluto sono perché non hai chiuso prima il risultato e magari finisci un po’ col braccino corto, ma gli errori fanno parte del calcio”.

Su Cannavaro: “Siamo amici, abbiamo giocato anche se poco insieme. L’ho chiamato per rispetto, perché sono subentrato, ma non per sentire il suo pensiero sui giocatori, anche se abbiamo parlato di qualcosina”.

Gli indisponibili per domani: “Oltre gli squalificati, stamattina si è fermato Pastina, mentre Farias ha avuto un problema in settimana. A qualcuno ho cambiato nome, perché alcuni sono davvero difficili, come El Kaouakibi, mentre Vokic deve ancora recuperare. Ciano, invece, ha ancora un fastidio e Glik non sta ancora bene”.

Il messaggio ai tifosi: “Il tifoso vuole il bene della squadra e l’impegno, posso assicurare che metteremo l’impegno massimo. Da ex giocatore posso solo dire che le cose quando non vanno bene, avere la tifoseria che incita, aumenta le probabilità di uscire dal momento buio. Da quello che vedo c’è voglia da parte di tutti di uscirne. Vivere la città? Io sono qui perché abito lontano e vivo la città perché sono qui, ma quando ero a Frosinone abitavo a Roma e nonostante ciò ho vinto 3 campionati. Non c’entra nulla per determinare un risultato, se così fosse dormirei con un letto matrimoniale a centrocampo”.

Su Vigorito: “Il pres è venuto spesso, l’avevo già conosciuto. Mi ha convinto solo quando è apparso il suo nome sul telefono. Il pres ci tiene tanto, ha voglia ed entusiasmo, come noi”.

Su Andrea Gennari: “Stiamo insieme da dieci anni come collaboratori, ma giocavamo insieme da bambini e lo conosco da una vita”.

Sugli allenamenti: “Preferisco fare allenamenti a porte chiuse, ma se il pres decidesse di aprire le porte non ci saranno problemi”.

Sul Cagliari: “Partita difficile, come lo saranno tutte. Loro allenati da un maestro, ma anche noi siamo forti”.

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