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Benevento, Stellone: “E’ la partita della vita, non posso pensare ad un risultato diverso dalla vittoria”

Benevento, Stellone: “E’ la partita della vita, non posso pensare ad un risultato diverso dalla vittoria”

8 Aprile 2023 | by Domenico Passaro
Benevento, Stellone: “E’ la partita della vita, non posso pensare ad un risultato diverso dalla vittoria”
Benevento Calcio
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Benevento-Spal è una partita da dentro o fuori, c’è poco da dire. La partita della vita, la definisce Roberto Stellone a 48 ore dal match:

“E’ la partita della vita. – ha detto – Bisogna vincere senza calcoli, oggi conta questa partita. Dobbiamo vincere per noi e per levarci dalla testa quello che una squadra ha quando non vince in sei partite. La testa di questi ragazzi non può essere libera, è una partita importante da giocare con la giusta cattiveria, ma senza andare all’arrembaggio dai primi minuti. Dobbiamo partire forte ma con equilibrio. Abbiamo provato delle cose, devo ancora decidere, ma non conta il modulo, bensì come ti muovi nel campo. Dobbiamo essere organizzati, dobbiamo affrontarla con il sangue agli occhi: per noi, per le nostre famiglie e per il presidente. Non posso pensare ad un risultato diverso dalla vittoria”. 

Situazione infortunati e rientri: “Veseli si è allenato regolarmente. Tello ha avuto un problema alla caviglia, ma oggi si è allenato regolarmente con la squadra. Oltre gli squalificati, abbiamo i recuperi. El Kaouakibi si è allenato oggi a tutti gli effetti con la squadra, è fermo da due mesi e non può partire dall’inizio. Glik e Ciano stanno bene, faccio i complimenti ai dottori, non hanno i 90 minuti  ed è una partita che mi serve gente pronta. Quando un giocatore è fermo da due o tre mesi, se parti dall’inizio magari vai in affanno dopo poco”.

La settimana e la sconfitta di Bari: “Ormai sono 10 anni che faccio questo mestiere, oltre che quelli da calciatore. Non c’è una regola e devi capire certe cose. La formazione che scenderà in campo è in base alla settimana e all’avversario”.

Astinenza da gol: “E’ evidente che non siamo una squadra che segna e che mette sotto gli avversari con conclusioni. E’ difficile capovolgere questo trend, dobbiamo avere equilibrio ed essere ficcanti nelle poche occasioni che avremo. Soluzioni alternative? Dipende sempre da come ti muovi in campo, se da dietro non si imposta veloce, davanti può giocare chiunque ma non riesci a prendere terreno. Al di là del modulo e degli interpreti, conta la velocità. Oggi non abbiamo una tranquillità mentale che ci permette di fare trame e palleggio, già è difficile in B, inoltre quando c’è non tranquillità. Succede dappertutto, figuratevi per chi vive questo momento dall’inizio del campionato. Purtroppo è così, l’aspetto principale è quello mentale e quello è difficile da allenare, torna solo quando vinci. Carfora e Pettinari giocheranno. L’allenatore è responsabile tanto quanto i giocatori, non sono dell’idea di dare troppe pressioni ai giocatori. Nessuno si allena per giocare male, ho una squadra che ha già tensione, non mi piace dire ai giocatori state voi e io non c’entro. Io sto con loro, dire “pensateci voi” sembra sgravarsi. Io parlo con tutti, ai senatori si dice qualcosa di diverso, ma scaricare può avere degli effetti contrari. Devono avere un allenatore che comunica, non che si stacca”.

Dati nella gestione Stellone: “Nella mia gestione abbiamo fatto 127 falli e subiti 125. Alcuni cartellini presi non sono stati giusti. Abbiamo preso 34 ammonizioni contro 17 e 7 espulsioni contro 1. E non siamo una squadra così feroce da meritarci questo. Ci sono falli e falli. C’è un dato che mi dà un po’ di fastidio, possibile sugli stessi falli noi 34 ammoniti e gli altri 17? Non penso alla cattiva fede, non vedo il motivo. Senza alibi però dobbiamo pensare ai tre punti”.

Le scelte: “In mezzo al campo abbiamo soluzioni agli squalificati. Domani dobbiamo metterli nella posizione giusta”.

Il leader secondo Stellone: “Leader non si diventa in un giorno. In una stagione chi sta facendo meglio degli altri, si sente più autostima. In questa stagione molti hanno reso meno e di conseguenza viene un po’ meno il discorso del leader. Avremo tempo in avanti del discutere perché di questa situazione, i motivi sono diversi. Il pres è vicino alla squadra come quando un padre è vicino ad un figlio con dei problemi. E’ il primo ad essere triste, ma come un padre non si fa vedere scoraggiato. Se si molla diventerà difficile fare anche un passaggio”. 

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