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A Bucciano la visita del gruppo di sordi d’Italia

A Bucciano la visita del gruppo di sordi d’Italia

7 Aprile 2016 | by Anna Liguori
A Bucciano la visita del gruppo di sordi d’Italia
Attualità
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Visita religiosa a Bucciano per un folto gruppo proveniente da diverse città italiane il quale ha visitato il Santuario del Taburno.

L’evento rientra nell’ambito del percorso annuale di crescita spirituale promosso dalle Suore della Piccola Missione per i sordi e dall’Ente Nazionale Sordi – Sezione Provinciale di Benevento presieduta da Marcello Parrella, con la collaborazione di docenti e interpreti di Lingua dei Segni della scuola paritaria “Madre Orsola Mezzini” di Benevento,
L’origine del santuario risale al 7 febbraio 1401, quando una pastorella sorda ha miracolosamente sentito la voce della Madonna proveniente da una grotta vicina dove da lungo tempo era rimasta murata una Statua . La Vergine invitava Agnese Pepe, questo il nome della ragazza sorda, a liberarla. Questo è quanto ha fatto Agnese con l’aiuto della sua famiglia  e della gente accorsa sul posto, attratta dalla voce della piccola sorda che fino a quel momento non aveva mai udito e parlato.
Quella di Agnese è stata una forte esperienza di Dio, come ha commentato il sacerdote della  Piccola Missione che ha celebrato l’Eucaristia domenicale con i sordi e con i pellegrini saliti al santuario numerosi come vuole la tradizione, nella domenica in Albis.
Proprio nella domenica dedicata alla Divina Misericordia, in questo Giubileo straordinario della Misericordia, le tante persone sorde presenti si sono state attratte da Agnese che, come loro, ha fatto esperienza della sordità e degli ostacoli alla comunicazione che da essa derivano.
Ma Agnese è diventata anche un segno concreto dell’attenzione e della tenerezza di Dio per ogni persona, anche per le persone sorde.
Proprio nessuno, questo è stato il messaggio centrale che i presenti hanno raccolto da questa giornata di preghiera, amicizia e condivisione, può sentirsi escluso dal Suo Amore e nessun limite può impedirgli di farsi sentire presente e sempre vicino e alla vita concreta di ogni uomo e donna, non solo nel lontano 1401 ma anche ai nostri giorni.

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