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Bollette pazze, ADICONSUM scrive ad Abbate

Bollette pazze, ADICONSUM scrive ad Abbate

28 Luglio 2016 | by Anna Liguori
Bollette pazze, ADICONSUM scrive ad Abbate
Attualità
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Gino AbbateBENEVENTO- In riferito alle bollette pazze rexcapitate agli utenti da parte della gesesa, è intervenuto l’ADICONSUM con una missiva destinata al Presidente Abbate.

“Caro Presidente, numerosi utenti-consumatori sanniti hanno ricevuto da GESESA SPA (acclusa alle fatture) una lettera di scuse per i disagi arrecati da incongruenze ed informazioni che non rispecchiano la reale posizione degli utenti medesimi. La lettera chiude con la richiesta di comprensione e collaborazione, in attesa di completare gli “Step progressivi” della nuova piattaforma gestionale. In merito, prendiamo positivamente atto di un Suo primo, sommario intervento che – però – non chiarisce alcune circostanze dirimenti.  La prima: cosa diciamo agli utenti le cui “incongruenze” determinano un calcolo errato con somme da pagare superiori al dovuto? Gli diciamo “scusateci, pagate e poi si vede”? Se non c’è bisogno di recarsi agli sportelli aziendali, come devono fare gli utenti a pagare solo il giusto? Atteso che moltissime famiglie beneventane e sannite non navigano affatto nell’oro …. !

La seconda: già da molti giorni abbiamo inoltrato, come Adiconsum, dei reclami in nome e per conto di nostri assistiti ai quali non è seguito – a tutt’oggi – alcun riscontro nè informale, tantomeno formale. Posto che un reclamo non è né una azione giudiziaria, né un atto di … guerra amministrativa, cosa intende GESESA per “collaborazione” e “comprensione” visto che non risponde nemmeno alle Associazioni dei Consumatori ?
Ci auguriamo un new deal di GESESA a seguito dell’insediamento della nuova Governance, alla quale chiediamo di rimuovere ALMENO un grosso problema gestionale che, di seguito, proviamo a descrivere.
Un sistema tariffario imperniato sulla progressività dei costi unitari (scaglioni / metricubi) nell’unità di tempo (anno solare) non può essere basato su modalità di rilevamento dei consumi insufficienti, improprie ed incerte !
La “lettura presunta” ed il “consumo stimato” in GESESA sono la regola. La rilevazione effettiva dei consumi attraverso la lettura dei contatori è, invece, episodica, lentissima e, talvolta, inesistente. Persino quando i contatori sono ubicati in pubblica strada ed ispezionabili da chiunque H.24! (sul vostro sito web è scritto che le letture vengono effettuate una volta l’anno: magari !) Per non parlare della carenza del sistema di autolettura da parte dell’utente, non adeguato ai tempi e non basato su facilità, immediatezza, operatività in remoto (risponditori automatici, numeri verdi, APP smartphone, PC, ecc.) e certezza dell’acquisizione.

Presidente Abbate, lo sappiamo che il buon, vecchio “letturista” costa e che i sistemi informatici sono tanto più onerosi quanto più precisi ed efficienti, ma la domanda a Lei è: perché questi spasmodici tagli al costo del lavoro ed alle funzioni considerate “improduttive” debbono ricadere sugli utenti? I conguagli biennali e triennali (!!!) producono ingiustizie e disagi economici alle famiglie che, vivendo di stipendi, salari e pensioni devono poter pagare tariffe reali corrispondi a consumi reali e nei tempi giusti. Attendiamo riscontro. Almeno Lei, – conclude l’Adiconsum, Presidente non ci ignori.

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