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Acquisti online, l’allarme di Codici

Acquisti online, l’allarme di Codici

4 Novembre 2016 | by Anna Liguori
Acquisti online, l’allarme di Codici
Attualità
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ROMA – Acquistare merce di seconda mano è sicuramente vantaggioso, ma può far incorrere anche in molti rischi che aumentano quando lo scambio avviene online e l’interlecutore è virtuale. Si rivolge a noi un consumatore caduto vittima di una truffa che gli è costata un telefono cellulare, denaro e molto tempo sprecato. Tutto inizia con l’iscrizione ad un sito di annunci, in cui si scambiano merci usate. Il signor Roberto decide di mettere in vendita un cellulare, ormai obsoleto, e riceve un’offerta da un signore residente negli Stati Uniti che, interessato all’articolo, propone un prezzo accattivante. Concordati modalità di pagamento e indirizzi di spedizione, il signor Roberto, procede alla spedizione del pacco contenente la merce. Ma da questo momento per il venditore iniziano i problemi. Il nostro consumatore viene contattato dalla banca del compratore che gli comunica l’avvenuto trasferimento di denaro che non può essere versato finché il venditore non dimostra di aver spedito l’articolo.

Gli viene richiesta un’ulteriore versamento di denaro, con la scusa di un limite minimo per i trasferimenti internazionali, da effettuare tramite western union, un sistema di money transfer che dovrebbe mettere in allarme chiunque si appresta a scambi commerciali on-line. Si tratta infatti di un metodo di pagamento che non consente in alcun modo di tracciare il destinatario e di denunciarlo eventualmente alla polizia postale. Il caso non è isolato, le segnalazioni giungono numerose al nostro sportello. Quasi sempre, dopo aver ricevuto i soldi, questi fantomatici compratori, si dileguano nel nulla. Soltanto a questo punto, dopo aver spedito l’articolo, perso i soldi e averci rimesso anche denaro in più, Roberto si rende conto della truffa in cui è incappato. Ma ormai è troppo tardi. Prima di procedere all’acquisto o alla vendita di prodotti sul web, è bene tenere gli occhi aperti, evitare metodi di pagamento che non possono essere tracciati e, soprattutto, informarsi sul compratore per verificarne l’affidabilità.

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