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A Telethon il corto girato ad Avellino “Io sono”

A Telethon il corto girato ad Avellino “Io sono”

1 Dicembre 2016 | by redazione Labtv
A Telethon il corto girato ad Avellino “Io sono”
Attualità
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La settimana dello studio Telethon si apre con l’appuntamento piu’ prestigioso, il Telethon Show, in onda dall’Auditorium Rai di Roma domenica 11 alle 20.35 su Rai1.

Nel corso della serata verra’ trasmesso il corto ‘Io sono’, scritto e diretto da Mauro Mancini, prodotto da Movimento film per Rai Cinema che conferma cosi’ il proprio impegno per il sociale. Ambientato ad Avellino, il corto racconta la storia di Antonio, un bambino di dieci anni affetto da sma 2, una grave malattia genetica rara che non gli permette di camminare andando a indebolire i muscoli del suo corpo. I sogni, le speranze, le paure e il coraggio di un bambino che nonostante tutto vuole solo essere felice e lottare contro il suo nemico ‘invisibile’.

La conduzione sara’ affidata a Fabrizio Frizzi e Mara Venier, gradito ritorno sugli schermi Rai per quest’evento speciale. Tra gli ospiti, per raccontare le storie di chi ogni giorno affronta la malattia con coraggio: Luca Argentero, Cristiana Capotondi, Isabella Ferrari, le tuffatrici olimpioniche Tania Cagnotto e Francesca Dallape’. Ospiti musicali: Nek, Francesco Renga e Roberto Vecchioni.

Anche quest’anno Barbara Gallavotti e Luca Romani hanno messo a disposizione la propria competenza per raccontare la storia di un altro traguardo della ricerca Telethon: la terapia genica per sconfiggere la beta talassemia. Lo spazio sara’ presentato da Giovanni Floris. La beta talassemia e’ una malattia del sangue nota e piuttosto diffusa, per la quale esistono terapie che pero’ non sempre sono fattibili, per ragioni spesso economiche e socio-culturali.

La terapia genica, che Telethon sta valutando nei pazienti, potrebbe diventare una cura definitiva, risolutiva anche in quei Paesi in cui la terapia standard non e’ sostenibile. Attualmente l’unica terapia definitiva e’ rappresentata dal trapianto di midollo osseo da donatore, che consente di fornire al paziente nuove cellule staminali in grado di generare globuli rossi funzionanti. Tuttavia, oltre a presentare rischi, la fattibilita’ del trapianto e’ legata alla presenza di un donatore compatibile, disponibile per meno di un terzo dei pazienti talassemici.

 

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