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Tufo| Alto Calore, Popoli: no all’ingresso dei privati, si faccia fronte comune

Tufo| Alto Calore, Popoli: no all’ingresso dei privati, si faccia fronte comune

20 Dicembre 2018 | by Redazione Av
Tufo| Alto Calore, Popoli: no all’ingresso dei privati, si faccia fronte comune
Attualità
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“Domani i sindaci soci di Alto Calore Servizi svolgeranno una Assemblea molto delicata e rilevante, non solo per il futuro dell’Ente, ma per la natura stessa della gestione della risorsa idrica nella nostra provincia. L’Irpinia, come è noto, gode del secondo bacino imbrifero d’Europa. Una ricchezza enorme che solo gestioni dissennate ed irresponsabili hanno fatto diventare un problema. ACS ha accumulato una massa debitoria stimata in 140milioni di Euro. Su questa cifra non vi è, allo stato, certezza assoluta, e sarebbero necessari ulteriori approfondimenti. Tuttavia, immaginare che i Comuni, nelle condizioni disastrate in cui versano, possano ripianare il debito ricapitalizzando, è fuori da ogni logica”. Lo scrive in una nota Ranieri Popoli, presidente del comitato “No al Biodigestore”, che spiega: “Dunque, la soluzione proposta dai vertici di Acs, dovrebbe essere quella di una modifica statutaria per consentire ai privati di entrare fino al 48% delle quote. Anche se lo si nega, l’opzione che a quel punto sarebbe più probabile è l’ingresso di Acea-Gesesa, gruppo già visto all’opera a Benevento con pessimi risultati sia rispetto all’aumento delle tariffe, sia rispetto alla qualità stessa della gestione del servizio. Per capirci, in poche settimane sono state raccolte 2.300 firme per promuovere un referendum consultivo contro quel modello gestionale. In ogni caso, il punto è generale. La modifica statutaria segnerebbe uno spartiacque nella vicenda di Alto Calore Servizi. Occorre in ogni modo scongiurare tale eventualità. L’appello è a fermare questa corsa sconsiderata. La Regione, che ha la proprietà delle reti, non può subordinare alla ricapitalizzazione l’erogazione dei fondi necessari per le opere di manutenzione. I sindaci non possono abdicare alla necessità di garantire il carattere pienamente pubblico della gestione del servizio idrico, come stabilito con il referendum del 2011. Fermare la corsa è necessario per valutare tutte le ipotesi, compreso un intervento di Cassa depositi e prestiti, e per consentire anche alle popolazioni servite da Alto calore servizi di esprimersi sul futuro della gestione di una risorsa così preziosa. Tutto ciò è stato possibile a Brescia, dove il referendum si è svolto poche settimane fa, e probabilmente avverrà a Benevento. Dunque, non è una bizzarria. L’invito, quindi, è ad essere presenti domani pomeriggio alle 15,30 presso la sede di Corso Europa, perché sia chiara e forte la voce di chi non si rassegna ad una svolta che potrebbe essere irreversibile”.

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