Si guarda alla cassa integrazione straordinaria per salvare i 41 posti di lavoro della Samte. Fino al 24 agosto i lavoratori sono sotto la tutela delle ferie pagate ma dopo si aprirà inevitabilmente il periodo più critico da superare. Il dato positivo è la completa disponibilità di tutte le parti in causa a concorrere alla soluzione del problema che poi sta tutto nella ripresa delle attività dello stir di Casalduni a gennaio. Al Ministero del Lavoro verrà proposto proprio il piano straordinario che prevede la riattazione di una linea del cdr con la speranza che da ora all’inizio del 2020 non si verifichino altri incidenti allo stir. La pars destruens, il risvolto negativo della medaglia, sta nella riduzione ad una settimana di lavoro pagato fino a gennaio, per una retribuzione di 450 euro mensili, una vera iattura per i lavoratori e le loro famiglie. 
E sulla ripresa di Casalduni il presidente Di Maria tira di nuovo in ballo l’Ato, cui fa capo la gestione del ciclo dei rifiuti ed anche l’impiantistica, non senza una punta polemica nei confronti del nuovo establishment.
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