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EGO International: i clienti e le prospettive di crescita per l’export

EGO International: i clienti e le prospettive di crescita per l’export

13 Gennaio 2020 | by redazione
EGO International: i clienti e le prospettive di crescita per l’export
Attualità
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Turisti e clienti stranieri giocano un ruolo importante nel contesto economico della Campania, la regione meridionale di punta per quanto riguarda l’export. A parlare sono i dati e le recensioni della Banca d’Italia, che descrivono gli ultimi trend mettendo l’accento sulle voci positive dell’economia regionale: turismo e vendita all’estero. L’importanza dell’export è inoltre un aspetto spesso sottolineato dagli stessi esperti del settore, che comprendono come la vendita all’estero possa rappresentare un’interessante opportunità per le imprese che vogliono crescere. Opinione condivisa, questa, da EGO International, azienda specializzata nella consulenza per l’export, che conferma come l’internazionalizzazione possa essere la strategia giusta per le imprese più competitive che vogliono avere successo
anche nei mercati fuori confine. Interessante notare come le recensioni di EGO International (su Facebook e sul sito www.egointernational.it) non si limitino alle grandi aziende, ma siano riferite anche alle PMI, le piccole e medie imprese che costituiscono lo zoccolo duro del tessuto produttivo italiano.

Export campano: i punti di forza della regione secondo i pareri di EGO International

Ma quali sono i numeri della crescita? Le recensioni e le cifre dell’ISTAT, riferite ai primi nove anni dell’anno appena trascorso, indicano una crescita della valore della merce venduta all’estero del +7,9%: una percentuale che posiziona la Campania tra le regioni italiane più dinamiche in assoluto. Nei suoi report, EGO International indica alcuni dei settori più promettenti sul fronte delle vendite all’estero. Una posizione predominante è certamente occupata dalle imprese attive nell’agroalimentare, grazie a una ricca offerta di prodotti di qualità e ben tutelati, capaci di conquistare i clienti stranieri e competere nei più diversi mercati. Si pensi, per esempio, alle esportazioni di frutta (la Campania è una delle regioni chiave nella produzione di mele) e di prodotti caseari. Positivo anche il settore del vino, con l’enologia campana che ha negli ultimi decenni saputo rinnovarsi, riuscendo a proporre anche sui mercati internazionali etichette vincenti. Esempi di successo arrivano dall’Irpinia, o dalle aree del Vesuvio, con i cosiddetti ‘vini vulcanici’. Non mancano segnali importanti dal manifatturiero e dell’industria: le opinioni di EGO International hanno in passato sottolineato come i settori del tessile, della siderurgia e dei mezzi di trasporto rappresentassero veri e propri fiori all’occhiello per l’economia campana.

Le destinazioni dei prodotti Made in Campania

Quella locale è dunque un’offerta varia, destinata a mete, clienti e mercati anche molto diversi. Il grosso dell’esportazione campana viene venduta ai clienti europei: il Vecchio Continente resta infatti il mercato di riferimento per le PMI che vogliono vendere all’estero. Le recensioni di EGO International evidenziano soprattutto l’importanza dei grandi partner ‘storici’ del nostro Paese: Germania, Francia e Regno Unito. Meta ambita anche la Svizzera, con il vicino Paese elvetico che si mostra positivamente ricettivo nei confronti dei prodotti campani. Si nota anche la presenza degli Stati Uniti, un mercato dalle grandi dimensioni, dal valore complessivo di oltre 40 miliardi per l’Italia: un bacino di clienti enorme, che rappresenta un’interessantissima opportunità per le imprese campane che guardano oltre il confine per crescere. Le sfide dell’internazionalizzazione sono reali, un fatto confermato dalle opinioni e dalle recensioni degli esperti: si tratta spesso di un percorso indicato per imprese capaci e competitive, in grado di offrire un prodotto di qualità e abbastanza flessibili da comprendere le specificità dei contesti commerciali più diversi. Le possibilità di crescita sono però buone: un’opportunità importante dunque, da considerare per la crescita economica della Regione.

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