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Covid-19, la testimonianza dell’irpina Daniela De Rosa: “L’esperienza più brutta dopo la morte di mio padre” [VIDEO]

Covid-19, la testimonianza dell’irpina Daniela De Rosa: “L’esperienza più brutta dopo la morte di mio padre” [VIDEO]

15 Marzo 2020 | by Alberto Tranfa
Covid-19, la testimonianza dell’irpina Daniela De Rosa: “L’esperienza più brutta dopo la morte di mio padre” [VIDEO]
Attualità
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“Sono uno tra i primi casi ad Ariano Irpino positivo al Covid-19”. Inizia cosi il videomessaggio  di Daniela De Rosa medico veterinario di Savignano Irpino che dal reparto di pneumologia  dell’ospedale “San Pio” di Benevento parla del delicato momento che sta attraversando. Il video, condiviso  dal portale “www.Città di Ariano.it”, inizia con i ringraziamenti a chi è le è stato vicino: dal sindaco, misericordia di Savignano ai medici del nosocomio sannita.Ma devo ringraziare – aggiunde De Rosa – chi deliberatamente è stato lontano da me, dalla mia famiglia e dalle mie bimbe. Sono quelle persone che allontanerò”.
Poi il racconto

Sono chiusa  in un isolamento da cosi tanti giorni che non li conto più, non posso aprire la finestra e ho contatti solo con i medici. Il Coronavirus mi ha provocato una bruttissima polmonite con grave insufficienza respiratoria. Sono una donna di 43anni che prima di questo episodio godeva di ottima salute e all’improvviso mi sono trovata attaccata a questo respiratore Dopo la morte di mio padre è l’esperienza più brutta della mia vita. Ho combattuto per tornare dalla mia famiglia e oggi dopo il primo tampone negativo ho tirato un leggero sospiro di sollievo perchè sto vicendo la battaglia. Una certezza ce l’ho: se non vieni toccato da una tale disgrazia non capisci il dolore che si prova. Solo oggi sono riuscita a parlare. Non ancora tutti se non pochissime persone hanno capito di cosa stiamo parlando, sono pochissimi l’hanno capito. E quindi voglio che mi guardiate negli occhi e nel mio corpo la sofferenza che si ha per provare a combattere questo virus. Ci sono state falle ovunque, ma partiamo da noi e dal senso di responsabilità. Io mi trovo qui per l’atteggiamento di quelle persone incoscienti. Siamo stati tutti colpevoli a diversi livelli e gradi ma soprattutto chi l’ha fatto deliberatamente sapendo di deliquere. Penso di aver espresso un minimo di concetto che volevo far passare: ognuno deve svolgere il suo compito. Ho voluto farmi vedere qui dentro con il mio amico respiratore. Perdonatemi se vi ho angosciato ma  – conclude – era il mio scopo per smuovere le vostre coscienze”

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