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Covid-19, nuova stretta del Governo. Conte: “Chiuse tutte le attività produttive non indispensabili”

Covid-19, nuova stretta del Governo. Conte: “Chiuse tutte le attività produttive non indispensabili”

21 Marzo 2020 | by Alberto Tranfa
Covid-19, nuova stretta del Governo. Conte: “Chiuse tutte le attività produttive non indispensabili”
Attualità
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Torna a parlare il presidente del Consiglio dei Mnistri Giuseppe Conte. Novità sul fronte misure restrittive per contenere il Covid-19 che oggi ha fatto segnare 792 morti e quasi 5000 nuovi contagiati. Decisivo il pressing delle Regioni e dei sindacati.

Ho scelto di non minimizzare, di non nascondere la realtà e ho scelto di rendere la realtà sotto i nostri occhi. E’ la crisi più difficile dopo il secondo dopoguerra. Quelle che piangiamo non sono solo numeri ma persone care. Le misure fin qui adottate chiedono tempo, dobbiamo continuare a rispettare tutte le regole. Sono misure severe, ma non abbiamo alternative. In questo momento dobbiamo resistere. Solo cosi tuteliamo noi stessi e chi amiamo. E’ un sacrificio minimo rispetto a chi è in trincea. Donne e uomini che compiono un atto di responsabilità, un atto di amore. Oggi abbiamo deciso di compiere un altro passo. La decisione assunta dal Governo su tutto il territorio nazionale è  quella di chiudere ogni attività produttiva che non sia strettamente necessario e quei servizi essenziali. Abbiamo lavorato tutto il pomeriggio per stilare una lista dettagliata, quelli più necessari per il funzionamento dello Stato in questa fase d’emergenza . Continueranno a rimanere aperti i supermercati, negozi di genere alimentari e di prima necessità. Nessuna restrizione sui giorni d’apertura dei supermercati.  Non c’è ragione di creare code che non si giustificano. Continueranno a rimanere aperte farmacie, parafarmacie, servizi bancari, postali, ssicurativi, finanziari, trasporti, attività connesse a quelle essenziali. Al di fuori di quelle essenziali potranno lavorare solo in smart working. E consentiremo solo le attività produttive ritenute rilevanti a livello nazionale. Rallentiamo il motore produttivo del paese, ma non lo fermiamo. E’ una decisione necessaria per poter contenere il più possibile la diffusione dell’epidemia. Lo Stato c’è, lo Stato è qui. Mai come ora la nostra comunità deve stringersi forte. Quelle rinunce che sembrano un passo indietro ci daranno la spinta per tornare prima alla nostra vita. Uniti ce la faremo.

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