La parole chiocce di Cosimo Rummo in relazione alla ipotetica costruzione del biodigestore a Ponte Valentino. Il boss della pasta omonima non fa sconti e dalla Coldiretti, ai fortunati capaci di raccogliere le sue dichiarazioni, lancia avvertimenti oscuri nei confronti di quanti caldeggerebbero quella soluzione arrivando anche a brandire l’arma della smobilitazione da Ponte Valentino in direzione alibi. Rummo, grande sponsor del PD, si ricorderà la venuta del Premier Gentiloni proprio nel suo stabilimento, sa bene che in questo momento la sua reprimenda ha effetti assai sensibili sulla compagine deluchiana, nel suo complesso eterogenea, in un momento in cui in pochi, in modo esplicito, pare abbiano preso posizioni nette. E oggi anche Clemente Mastella ha rotto gli indugi e si è espresso a riguiardo. Lo ha fatto dopo avere incontrato Cosimo Rummo.
“Ho sempre difeso le nostre realtà e le eccellenze del territorio e non verrò meno adesso”, dice il sindaco, che biasima quello che reputa “lo scomposto agitarsi politico, improvvido e volutamente sopra le righe”. “Il Comune, prosegue, si esprimerà nella conferenza dei servizi tenendo in debito conto quanto oggi riferitomi dal dottor Rummo. In quella sede dirò la mia, e cioè che gli impianti che riguardano i rifiuti, anche ad impatto zero, comunque realizzati per il bene delle nostre comunità, non possono però vedere la luce in ambiti industriali, dove creano problemi alla nostra straordinaria filiera agroalimentare”. E nelle ultime ore è arrivata anche la notizia, resa nota dal Sannio Quotidiano, della decisione del Ministero dello Sviluppo Economico di autorizzare la proroga per i lavori della centrale a turbogas Luminosa entro il 2022, vicenda che una decina di anni fa scatenò un’ondata di protesta generale che bloccò quella follia alla confluenza di Tammaro e Calore. Ora torna di attualità ma la senatrice Lonardo già annuncia che presenterà ad horas una interrogazione urgente al ministro Patuanelli per quello che reputa “un fatto scandaloso deciso senza aver coinvolto minimamente le istituzioni locali e il territorio”.
