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Concorso straordinario, la lettera di una docente al Ministro:“Sbagliato farlo ora”

Concorso straordinario, la lettera di una docente al Ministro:“Sbagliato farlo ora”

16 Ottobre 2020 | by redazione Labtv
Concorso straordinario, la lettera di una docente al Ministro:“Sbagliato farlo ora”
Attualità
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Riceviamo e pubblichiamo lettera che ci è giunta in redazione da una docente che si appresta a svolgere il concorso straordinario. “Un concorso ritenuto sbagliato nel principio e nelle modalità”. Di seguito il testo integrale

A partire dal 22 ottobre, fino ai primi di novembre, si terrà, contro ogni logica, il concorso straordinario per i docenti precari. Circa 64mila professori saranno obbligati a chiedere dai due ai tre giorni di permesso (non retribuito per questi insegnanti “di serie B”), a lasciare le classi scoperte  e a fermare la didattica appena avviata. Le scuole, che proprio in questi giorni iniziano a vedere una luce verso il completamento dell’organico, si ritroveranno nuovamente in difficoltà, prive del personale appena arrivato. Mai scelta piùsbagliata da parte del Ministero. I docenti precari criticano il concorso nel suo principio fondante, non chiedono nessuna sanatoria, nessun regalo ma il riconoscimento della professionalità acquisita negli anni di servizio. Questa categoria di professionisti insegna da tre, quattro … quindici anni. Un concorso per titoli e servizio, con anno di prova ed un serio esame finale, sarebbe una procedura immediatamente attuabile nonché adeguata alla valutazione del merito e delle capacità del professionista. Non si chiedono sanatorie o regali come, offendendo l’intera categoria, il Ministro ha più volte affermato, tuttavia 5 domande, tirate a caso tra tutto lo scibile umano, non valutano le capacità, la preparazione e l’attitudine di nessuno, piuttosto forniscono occasioni per brogli e corruzioni. Inoltre, come dimenticare che siamo in piena pandemia? In questi giorni la curva dei contagi sta salendo, tanto da spingere il Governatore della Campania a chiudere le scuole fino al 30 ottobre. Che ne sarà di coloro che dovrebbero svolgere il concorso in questa regione? Come è possibile pensare di far andare in giro per l’Italia 64 mila persone che dovranno prendere mezzi pubblici, alloggiare in hotel, mangiare nei ristoranti e che poi dovranno rientrare nelle classi? Perché obbligare docenti incinte o professori cagionevoli  ad esporsi ad un inutile rischio? Perché ora? Ricordiamo che prima del prossimo Anno Scolastico nessuno dei vincitori potrà essere assunto. Il Ministro afferma che il concorso si svolgerà in sicurezza,  ma dimentica che la sicurezza può essere garantita solo all’interno delle aule, non al loro esterno. Sul distanziamento in sede d’esame nessuno ha dubbi. Per evitare gli assembramenti, è stato necessario utilizzare anche scuole mal collegate e raggiungibili con non meno di tre mezzi di trasporto pubblico. Un vero disagio per chi arriva da fuori regione, senza contare che il dover prendere tanti mezzi creerà maggiori occasioni di contagio. Cosa dire poi della più grande delle ingiustizie? Molti docenti sono stati messi in quarantena per casi di positività in classe. Costoro, non essendo previste prove suppletive, perderanno l’occasione che attendono da anni. Purtroppo la perderà anche chi, in quei giorni, data la stagione autunnale e le piogge, avrà  qualche decimo di febbre. Se normalmente non se ne sarebbe accorto, oggi non potrà accedere nemmeno ad uno dei treni che dovrebbero condurlo all’esame. Insomma, caro Ministro, qualsiasi persona dotata di un minimo di buon senso direbbe che questo concorso, che scontenta tutti meno che Lei, è sbagliato nel principio, nelle modalità e nelle tempistiche.
Liccardi M.

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