breaking news

“Ultima Gara”: il nuoto come metafora della vita nel nuovo film di Marco Renda e Raoul Bova

“Ultima Gara”: il nuoto come metafora della vita nel nuovo film di Marco Renda e Raoul Bova

1 Giugno 2021 | by Maresa Calzone
“Ultima Gara”: il nuoto come metafora della vita nel nuovo film di Marco Renda e Raoul Bova
Attualità
0

Nonostante il termine indichi qualcosa di irripetibile, “Ultima Gara” si pone come un punto di partenza, dove tutto ha una seconda possibilità, dove i sogni e le cose lasciate a metà nel passato riprendono forma, dando un senso al nuovo. “Ultima gara” è il film attesissimo per la tv in onda giovedì 3 giugno in prima serata, canale 5, frutto di un incontro speciale, quello tra il regista Marco Renda e Raoul Bova, che racconta la storia di tre grandi campioni del nuoto: Emiliano Brembilla, Filippo Magnini e Massimiliano Rosolino e della sincera amicizia tra lo stesso Raoul e Manuel Bortuzzo, giovane promessa del nuoto, noto alle cronache per essere stato vittima di un terribile agguato. Marco Renda, regista legato da un filo indissolubile al genere Fantasy, si approccia al lungometraggio di cui condivide la regia con Bova, passando da un linguaggio prettamente cinematografico, di grandi atmosfere e suggestioni, a forme narrative documentaristiche che colgono l’aspetto reale e vivido dei personaggi, in un delicato e profondo racconto introspettivo. “Ultima gara” è il simbolo della scelta, quella di andare avanti, di proseguire oltre il “blocchetto” di una piscina, per tornare a nuotare liberi fuori. Un film che arriva in un momento difficile, per lo sport, per l’arte, per il cinema, per la gente, che ha bisogno di credere ancora nelle cose belle.

E di cose belle e premiate Renda ne ha fatte, anni di gavetta e abnegazione lo portano a realizzare piccoli gioielli cinematografici, come il pluripremiato “Sugar plum fairy” nella cinquina dei Globi d’Oro 2015, occasione più unica che rara per un cortometraggio di genere (sul paranormale) “Edhel”, opera prima realizzata con un budget quasi irrisorio, classificatasi al secondo posto al Giffoni 2017, nonchè primo film italiano ad accarezzare l’universo leggendario di Tolkien, raccontando un dramma familiare attraverso il mistero del mondo degli elfi. Arriva poi “Apollo18” una pellicola di 8 minuti che colleziona più di 50 premi,in tutto il mondo. Visionario, romantico e meravigliosamente illuminato è “Oltre i giganti” un corto che attinge dalla letteratura un Don Chisciotte che si innamora del vento e smette di combattere, dove il finale racconta di altre verità legate al clima e ad una visione green della vita, film prodotto da Giffononi Entertainment ed ENI. Ma il Fantasy, in Italia ha futuro? Secondo Marco Renda è addirittura necessario. Il regista napoletano con il cuore esterofilo, per quanto concerne il cinema fantasy, sostiene da sempre l’importanza di far crescere anche in Italia la cultura del genere fantastico, ma c’è bisogno di fiducia. “Nei miei film creo storie per farci camminare dentro le persone, per farle sognare, per questo credo nel potere del Fantasy” afferma Renda, che al contempo ha già scritto altre storie bellissime che aspettano solo di essere immortalate dalla pellicola. Da qui l’appello a mostrare più coraggio e accogliere con maggiore fiducia nuove produzioni dal sapore fantastico tutte italiane.

 

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *