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Episcopato Iannuzzi, Mastella: “tua missione sia nel segno della “grammatica” francescana”

Episcopato Iannuzzi, Mastella: “tua missione sia nel segno della “grammatica” francescana”

14 Maggio 2022 | by Enzo Colarusso
Episcopato Iannuzzi, Mastella: “tua missione sia nel segno della “grammatica” francescana”
Attualità
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Il messaggio del sindaco di Benevento Clemente Mastella al nuovo vescovo di Castellaneta Sabino Iannuzzi.

“In questa giornata particolare incrociamo la gioia per un amico che diventa successore degli apostoli, e la conferma di un legame tra popolo e fede, tra chiesa locale e società post secolare. Questa assemblea è la testimonianza e la conferma che il sacro non è facilmente emarginabile o addirittura sopprimibile, come molto positivismo aveva pensato. È sembrato, difatti, negli ultimi tempi, che molti avessero voltato le spalle alla religione tradizionale. Tuttavia, la ricerca di senso, la nostalgia del cielo, un rifugio in cui accamparsi, l’esigenza di protezione, di accettazione, non sono diminuite, anzi gli uomini sembrano naufraghi in cerca di terra. Abbiamo pensato, nei giorni della pandemia, che Dio fosse morto e non si interessasse a noi. Sembrò che Dio fosse morto anche nei campi di sterminio, nelle guerre senza senso. Ma noi sappiamo che se Dio muore è per tre giorni e poi risorge. Queste considerazioni, caro Sabino, non sono una infrazione alla mia laicità istituzionale, ma il riconoscimento riguardo alla dimensione spirituale che i cattolici, e di questo dovrai essere garante nella tua attività pastorale, che i cattolici, investono nella loro vita morale, intellettuale, familiare, sociale. In questo “tempo sospeso” che evoca immagini di una vita posta tra parentesi, in questa nuova drammatica normalità in cui siamo stati catapultati, la sapienza biblica della parola annunciata da voi Pastori è conforto alle nostre angosce e motivo di speranza. La chiesa, però, che noi laici auspichiamo di cui tu dovrai essere testimone, è una chiesa samaritana, in uscita, e che esce per fare chiesa nei luoghi della vita. Occorre che la chiesa rioccupi, lo dico da fedele laico, quell’area di confine tra l’essere nel mondo e l’essere del mondo, tornando a far ardere i cuori più che ad insegnare dottrina, modificando le forme dell’annuncio e della catechesi. Alla chiesa che è in Castellaneta, qua rappresentata da tanti fedeli, io voglio dire soltanto, noi vi diamo in dono il nostro fratello Sabino, che sarà d’ora innanzi vostro fratello, una persona mite e generosa, intelligente e capace, che con i suoi carismi darà una efficace energia alla sua azione pastorale, facendo sintesi tra evangelizzazione e promozione umana. Attingerete di certo alla sua saggezza, capace di ricondurre le cose alla giusta direzione, capace di sorridere e di far sorridere, capace di assicurare e  riassicurare, capace di offrire orizzonti di speranza nella fermezza e nella gentilezza. Sono certo, caro Sabino, che sarai all’altezza delle sfide che ti attendono, annunciando la parola non con una lingua morta, ma con la grammatica di Francesco di Assisi, per spingere la comunità a te affidata sempre più nei territori della fede.
Che Dio ti assista e la provvidenza ti sia daccanto. Buon tempo a venire a te.”

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