Il duecentottesimo genetliaco dell’Arma dei Carabinieri. La parata a Piazza Roma con lo schieramento in alta uniforme e le autorità presenti per celebrare la Benemerita “nei secoli fedele”, motto araldico che campeggia dal 1933. Fedele alle istituzioni repubblicane nel solco della tradizione. Pennacchi e scudetti rossoblu, sotto un sole agostano, svettano a significare la presenza in profondità dei Carabinieri nel tessuto connettivo delle istituzioni e della società nei confronti delle quali l’opera di indefessa salvaguardia è una delle poche certezze per il Paese. L’Arma esce dai propri spazi e manifesta la sua naturale propensione ad essere nel cuore pulsante della città, con i ragazzi che sventolano il tricolore, e l’esercizio della parata, sobrio e non retorico, è invece segnale di assoluta necessità ad un ritorno ad un clima di austerità e di compostezza di cui si avverte il naturale bisogno. Il Comandante Passafiume, nel suo intervento, ha esaltato l’opera di contrasto alla criminalità ma anche il connubio con le altre forze dell’ordine determinante per raggiungere risultati importanti. Conferiti come di prassi gli encomi solenni, spazio ai labari dell’Associazione Nazionale Carabinieri posti a latere dello schieramento di forze. Si diceva della tradizione. E’ la parola d’ordine della mattinata a Piazza Roma. Il colonnello Passafiume ne articola il significato.
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