Continua l’impennata dei casi covid e la Campania si conferma una delle prime regioni per l’aumento di nuovi casi. +81,8% rispetto alla settimana precedente, seconda solo alla Lombardia. In tre province, Napoli Salerno e Caserta, l’incidenza dei positivi per 100.000 abitanti supera le 1000 unità. In peggioramento anche il dato che riguarda l’Irpinia e il Sannio. L’ aumento dei contagi si riflette sul fronte ospedaliero: nel periodo 29 giugno – 5 luglio il 14,9% dei posti letto in area medica è occupato da pazienti covid, in crescita rispetto alla settimana precedente. Situazione analoga anche in terapia intensiva, anche se l’incremento è più contenuto.
In questa fase di crescita esponenziale dei contagi con evidenti segnali di impatto sugli ospedali – dice Nino Cartabellotta – è fondamentale agire s due fronti. Oltre ad accelerare ora la somministrazione della quarta dose nei pazienti vulnerabili, è indispensabile contenere la circolazione virale utilizzando le mascherine al chiuso, oltre che all’aperto in condizioni di grandi assembramenti.
Si dice preoccupato per la tenuta degli ospedali il governatore De Luca intervenuto durante alla manifestazione “Laboratorio Sanità” alla Città della Scienza. “La situazione negli ospedali e’ drammatica. Abbiamo dieci volte piu’ contagi rispetto a un anno fa, quattro volte piu’ ricoveri nei reparti ordinari, un 20 per cento in piu’ nelle terapie intensive dove tutto sommato si regge – sottolinea De Luca – Ma e” evidente per ragioni statistiche che arriveremo alla fine anche alle terapie intensive” Il governatore poi aggiunge che “negli ospedali c’e’ una parte di personale medico contagiato e che dunque non va nei reparti e inoltre siamo ormai nel pieno del piano ferie del personale. Il personale e’ stremato, non ce la fa piu’. Fra ferie, pensionamenti e personale contagiato non facciamo fatica a reggere i reparti ordinari. Questo a Roma non lo sanno, e’ la realta’ concreta che devono gestire le Regioni, e meno male. In questo Paese il 99 per cento del lavoro anti covid lo hanno fatto le Regioni, non Roma. Roma non ha fatto niente”.
Preoccupazione per la situazione attuale anche nelle parole di Quido Quici, presidente nazionale della CIMO
