breaking news

Piazza Cardinal Pacca, telenovela in salsa ceppalon-beneventana

Piazza Cardinal Pacca, telenovela in salsa ceppalon-beneventana

10 Giugno 2023 | by Enzo Colarusso
Piazza Cardinal Pacca, telenovela in salsa ceppalon-beneventana
Attualità
0

Infopoint meno invasivo e multimediale. E’ l’ultima notizia che viene dal fronte di piazza Cardinal Pacca, l’area archeologica più importante della città annunciata dall’architetto Antonella Moretti, RUP  del progetto front-office, ieri mattina intervenuta in commissione Pics per rendere noto a tutti l’evoluzione della questione. Una presenza che in parte ha sorpreso. Altrabenevento scrive che la sua nomina sia avvenuta ieri mattina, poco prima di arrivare al quinto piano di Palazzo Mosti per relazionare su questa nuova struttura. Il potente “Basilisco Maior” Iadicicco l’avrebbe voluta al suo fianco in questa delicata questione in cui lui assume la direzione tecnica dei lavori e la Moretti quella di responsabile unico del procedimento al posto di Luigi De Marco. Sempre secondo Altrabenevento su questo avvicendamento repentino ci sarebbe l’aura del mistero.

 

“Perchè mai, si chiede Corona, De Marco che finora ha condiviso e firmato tutti gli atti prodotti, delibere, determine, lettere di incarico, richieste pareri alla soprintendenza sia stato rimosso ex abrupto”? Forse non era più in linea con Iadicicco, ha mostrato qualche perplessità sulla insistenza per il Front Office sulle strutture archeologiche?” Domanda plausibile, senza dubbio ma che resterà senza risposta, forse. Nel frattempo la Moretti, chiamata da Antonio Picariello a relazionare sulle novità, non è andata oltre l’enunciato e ha opposto poche e scarne informazioni rimarcando però la natura innovativa dell’opera, una tecnologia assai ispirata per poter godere degli scavi così come accade in altre città d’arte. “Iadicicco e Mastella non possono cambiare idea sostiene Corona, i cittadini, però, non possono tollerare questo ennesimo capriccio e non lo può consentire neppure il Soprintedente Archeologico al quale abbiamo indirizzato un atto di diffida che gli ricorda pure che non avrebbe potuto confondere, clamorosamente, lo “scavo archeologico preventivo” con lo “scavo assistito”.

 

Sta di fatto che le 2500 firme della petizione che chiedeva che i lavori di scavo non fossero interrotti hanno, di certo, fatto il loro effetto, un potere taumaturgico che ha indotto Mastella, da sempre sensibile ai numeri che sanno tanto di consenso, a cambiare registro e a diventare lo sponsor principale delle operazioni di scavo sfottendo chi lo ha preceduto. In origine non era così. Il sindaco addirittura ora si vanta di essere il “defensor fidei” di questa vicenda ma all’inizio l’obiettivo principale era quello di mettere in quel posto i bus turistici e un grande punto informazioni, “fottendosene” di scavi e isidi varie di cui viveva beatamente ignaro.

 

Usiamo lo stesso intercalare suo per dire che la “frenesia isiaca” è intervenuta solo dopo quando le cose emerse, perchè se vai a fare fossi anche piccoli da quelle parti, ebbè, sei solo un coglione se non ti aspetti di cominciare a trovare qualcosa, sono state definite da una balbettante Soprintendenza assai interessanti e dall’opinione pubblica degne di essere riportate alla luce. Solo allora ha preso a considerare la cosa come un fatto da poter volgere a proprio vantaggio, non prima, lasciando ai suoi tristi epigoni di sbizzarrirsi in interpretazioni “ad cazzum canis”, tanto al chilo. Dalla sua però ha avuto il silenzio degli intellettuali, tranne alcuni, e la cosa sorprende poco ma conferma che contro chi comanda non si è disposti a fare distinzioni poetiche in una città che vive all’ombra dei propri egoismi.

  

 

 

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *