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Quei fischi nel braccio di ferro tra Mastella e Vigorito

Quei fischi nel braccio di ferro tra Mastella e Vigorito

26 Luglio 2023 | by Enzo Colarusso
Quei fischi nel braccio di ferro tra Mastella e Vigorito
Attualità
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I fischi di domenica non hanno ancora abbandonato i timpani di Mastella. Nonostante il suo orgoglio lo abbia indotto a glissare, cosa per altro più che comprensibile, è fuori di dubbio che quelle bordate lo abbiano segnato. Mai e poi mai si sarebbe sognato di andare incontro a quella disavventura, anzi, avrà pensato ad un nuovo bagno di folla forte di quel consenso di cui si bea ma che come tutti i sondaggi è fisiologicamente farlocco, anche perchè del tutto esente da responsabilità dirette per l’annata balorda dei giallorossi.

E invece ha vissuto una decina di minuti allucinanti che ha ritenuto di autoinfliggersi per intero, all’interno dei quali ha assaporato “come è duro calle lo scender e il salir per l’altrui scale” e meschino senza averne colpa alcuna se non quella, risibile, di essere anche tifoso di un’altra squadra, il Napoli, che di tifosi in città ne vanta di parecchi, forse anche in quella schiera che ha sonoramente fischiato il sindaco. A nostro avviso Mastella è caduto mani e piedi in un mezzo agguato ed anche lui pare essere di questa opinione, nei pochi scambi di battute che ha avuto con chi si è intrattenuto a parlare di quanto gli è successo.

Ora, non è possibile dire se ci sia stata la manina furtiva di qualcuno che abbia organizzato a tavolino l’imboscata, non se ne hanno le prove e tanto meno è plausibile che chi abbia allestito la trappola lasci poi la firma; più plausibile invece è sfruttare l’evento a proprio uso e consumo, lasciare che il proprio antagonista stia sulla graticola e funga da capro espiatorio nello sconcerto generale, consegnare il proprio inimicus al ludibrio della folla.

Parliamo ovviamente del presidente Vigorito, che quel manipolo di contestatori non ha ritenuto in alcun modo tra i responsabili della retrocessione, oibò, e Mastella invece si e che per tutta la durata del “trattamento” si è guardato bene dall’intervenire direttamente e secondo i sempre bene informati non ha ritenuto opportuno nemmeno una telefonata di solidarietà successiva e questo ha fortemente irritato Mastella.

Va da se che i rapporti sono ora ancor più sfilacciati di prima e la questione stadio vivrà contingenze anbcora più amare e quella frase sibillina espresa ieri dal sindaco e che cioè a tempo debito tutti sapranno cosa lui abbia fatto per il Benevento, non fa altro che rimandare a tempi più maturi un’immancabile resa dei conti tra i due; che è sportiva ma forse e soprattutto metasportiva.

Sulla questione è però calato il sipario, nessuno ha intenzione di tornanrci su e Mastella ha voglia di scordarselo in fretta, anche perchè i fischi fanno male e ancor di più quando uno se li becca senza una ragione precisa. Ma resta democristiano e quindi dalla memoria lunga e robusta, intelligenti puaca. Chi lo ha contestato così platealmente ha invece dimostrato di avere forza e capacità di persuasione ma anche di questo non c’era dubbio alcuno.

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