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Molinara, il rammarico dell’amministrazione comunale per le sorti della casa di riposo

Molinara, il rammarico dell’amministrazione comunale per le sorti della casa di riposo

8 Settembre 2023 | by redazione Labtv
Molinara, il rammarico dell’amministrazione comunale per le sorti della casa di riposo
Attualità
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RICEVIAMO E PUBBLICHIAMO

Sono giorni difficili e complicati per noi amministratori, drammatici per gli anziani e le loro famiglie che vivono il trauma della chiusura e del loro spostamento in altre strutture, e di paura e tristezza per le venti operatrici che subiscono il licenziamento.

Noi non sfuggiamo alle nostre responsabilità, le difficoltà si affrontano con realismo e senso del dovere, ma bisogna anche avere la capacità di decidere per il bene della pubblica amministrazione.

Questa è una vicenda dove ognuno deve assumersi le sue responsabilità. Ho voluto raccontare la verità dei fatti rispetto alle calunnie e alle mistificazioni che ho sentito nell’ultima settimana. La casa di riposo nacque 45 anni fa, nella struttura della Fondazione Attilio Emanuele, gestita dal comune. Questo servizio si reggeva sulla retta pagata dagli ospiti, un finanziamento regionale e l’integrazione del Bilancio Comunale.

Negli anni ‘90 il finanziamento regionale era di circa150 milioni delle vecchie lire. Negli anni 2000, con la nascita degli ambiti sociali di zona, la nostra struttura era riconosciuta in termini economici dal Piano sociale di zona fino al 2012. Negli ultimi 10 anni la struttura non ha beneficiato di nessun finanziamento.

Nel 2014 attraverso un finanziamento della Regione Campania riusciamo ad ammodernare la vecchia struttura, in termini di sicurezza e adeguandola dal punto di vista igienico sanitario rispettando tutta la normativa e con lo stesso finanziamento completammo, attraverso lavori straordinari, l’altra struttura nata con l’amministrazione Cirocco.

Nel 2013 la gestione dei servizi tutelare, pulizia, mensa e lavanderia, fu appaltata attraverso una procedura di gara aperta. Procedura rinnovata poi alle rispettive scadenze.

La gestione comunale di una Casa di riposo è una anomalia soprattutto in conseguenza delle responsabilità in solido di natura penale, civile e contabile e pertanto molti enti hanno optato per forme organizzative diverse per la gestione del servizio, mediante o concessione o locazione della struttura.

Nel Dicembre del 2021 ci fu la decisione di firmare un contratto nuovo che prevedeva un miglioramento economico sostanzioso per le operatrici socio sanitare e le cuoche. Fu firmata una conciliazione davanti all’ufficio del lavoro e in quella occasione, per migliorare lo status economico delle operatrici, ci fu l’integrazione al contratto di appalto di euro 70000. Lo stipendio è stato a quel punto di 1150 € al mese per le OSA e di quasi 1000 € per le cuoche.

Nello scorso mese di gennaio, guardando il rendiconto di bilancio e facendo un’analisi approfondita dei costi, ci rendemmo conto che oltre le rette, e parliamo di 380000 €, per il comune nell’anno 2022 il costo del Carpa era stato di 290000 €. Nel mese di febbraio con la giunta comunale abbiamo voluto dare un indirizzo; la nostra proposta riguardava l’esternalizzazione del servizio attraverso la locazione o il comodato d’uso in sinergia con la Fondazione Attilio Emanuele.

E in una situazione già complicata, il 20 Aprile arriva al comune la nota del sindacato a firma del Segretario Generale CUB sanità Giuseppe Gentilcore, dove legittimamente venivano chieste ulteriori retribuzioni e indennità per la regolare applicazione del CCNL”.

Richieste legittime, per carità, ma che chiaramente compromettevano il lavoro che si stava facendo sia per un’ipotetica esternalizzazione sia per procedere ad un bando di gara. Alla luce di tutto questo cambiavano le condizioni. Vieni messo spalle al muro.

A seguito di diversi incontri tra il sindacato, la cooperativa e la stazione appaltante, il 12 luglio, dopo aver rifiutato la proposta transattiva, il Sindacato “ribadisce che vuole inderogabilmente l’integrale rispetto del CCLN cioè i notturni, gli straordinari, i riposi compensativi, e il rispetto della retribuzione oraria, cioè un aumento del trattamento retributivo erogato”.

A queste condizioni, all’Ente pubblico risulta difficile procedere in qualsiasi direzione perché ci sarebbe un aumento considerevole dei costi che il Comune non può permettersi, bisognerebbe integrare il capitolato d’appalto di altri 140000 €.

Il ruolo della minoranza in questa vicenda, così come su tanto altro, è davvero inqualificabile. Innanzitutto perché hanno alimentato in modo chiaro tutto questo, strumentalizzando una vicenda già di per sé delicata. Perché una componente politica non può essere parte in causa nel difendere l’interesse di qualcuno a discapito di altri (struttura, altre operatrici, comune e cittadini che pagano le tasse). Siamo tutti favorevoli ai diritti ma dipende anche dalle condizioni. La posizione della minoranza rispetto alla paventata proposta di esternalizzare il Servizio della Casa di riposo attraverso la locazione o concessione non è mai pervenuta.

Un anno di polemiche sterili alimentando sospetti, accusa e fango sulle persone, offendendo di continuo, denigrando professionisti che lavorano tra mille difficoltà per aiutare il nostro paese. Sono accecati da questa cultura giustizialista che li porta a pensare che dietro ad ogni servizio, appalto, lavoro, concorso c’è sempre il marcio, e loro sono i paladini della giustizia.

A volte mi chiedo, perché questo odio, accompagnato da questa bramosia e fame nel prendere il potere? Con questo modo di interpretare il ruolo amministrativo di minoranza hanno favorito posizioni irresponsabili, hanno strumentalizzato politicamente la struttura e la vicenda della casa di riposo. Non hanno mai assunto un atteggiamento di confronto e di collaborazione fattiva. Hanno solo generato confusione per far perdere di vista le cose essenziali, le cose importanti tra cui la verità, tra cui le necessità di una comunità, le aspettative di un paese.

Leggiamo l’ultimo documento sulle procedure concorsuali in cui si evince un comportamento dispregiativo e privo di onestà intellettuale. Le operatrici del comune innanzitutto non pagate dall’appalto del Carpa e l’iter stabilito con la delibera di giunta comunale è rispondente alla normativa vigente in quanto viene data priorità al personale del consorzio in sovrannumero.

In caso di esito negativo di detta procedura, si procederà allo scorrimento di graduatorie locali e provinciali, pertanto si sta agendo nel pieno rispetto della normativa vigente in materia. Le illazioni riguardo questa vicenda creano solo astio e spaccature nel paese. Un gioco da caccia alle streghe che offende e infanga persone e famiglie che hanno una dignità.

La capacità di un amministratore sia esso di maggioranza o minoranza è tenere unita la comunità. Maggioranza e opposizione devono avere il buonsenso di riportare all’interno della comunità la lealtà e la serietà, facendo uno sforzo per distaccarci da tutti quelle situazioni, atteggiamenti o frasi, che superano il senso civico, il rispetto e l’educazione, che vanno fuori MISURA.

Il pensiero diverso è il sale della vita non solo della democrazia ma il sale della vita è anche il rispetto dei ruoli, delle istituzioni che oggi noi rappresentiamo. E non è con l’offesa o con la calunnia che si sconfigge una forza politica. Io per quello che leggo, che ascolto, che capisco vedo che Molinara è frammentata, non è plurale, ma è divisa dai pregiudizi e dalla rabbia.

Noi crediamo che questa comunità possa risolvere le sue controversie e le sue contraddizioni politiche anche senza il continuo coinvolgimento di organi esterni, in particolare organi giudiziari e della magistratura che non hanno nulla a che vedere con la politica sia essa di maggioranza che di minoranza.

Merita, invece, una collaborazione maggiore, merita passi in avanti prima di tutto nei rapporti, nonostante i limiti e le prerogative dei diversi ruoli e delle diverse opinioni.

Fa male chiudere il sipario su un pezzo di storia del nostro paese che è stato sempre croce e delizia di questa comunità. Gestire il servizio, le strutture, che da qualche anno sono due, è diventato oneroso anche per i tempi di crisi che stiamo vivendo.

Inoltre l’ente è in attesa dell’esito del giudizio del piano di riequilibrio dalla Corte dei Conti. Ma andiamo avanti sempre con fiducia.

L’ultima settimana sinceramente vorrei non commentarla, vivo il dramma degli anziani, il rammarico della chiusura, l’amarezza per non aver potuto impedire tutto questo, mi assumo in pieno le responsabilità ma con la coscienza a posto perché abbiamo cercato di fare il possibile.

La richiesta di un incontro da parte della minoranza fatta il 29 Agosto la trovo per tutto quello che è successo anche di cattivo gusto e provocatoria. Ma sono consapevole e determinato che finisce un capitolo ma non la storia, sappiamo rialzarci e intraprendere qualche strada che porti di nuovo la struttura di Via Regina Margherita a riprendere quella destinazione che per anni ha avuto.

I momenti difficili sono fatti per essere superati, i passaggi stretti, ed in politica ce ne sono tanti bisogna saperli percorrere e attraversare, e come diceva Don Milani: la politica è l’uscire insieme dalle situazioni, ma uscire insieme agli ultimi.

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