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Per tabulas

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20 Gennaio 2024 | by Enzo Colarusso
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“Credo sia giunto il momento di dare una consacrazione diversa, ricorrendo quest’ anno il centenario della morte, a Giacomo Matteotti, destinandogli un nuovo spazio pubblico, come è giusto che sia. Nessun beneventano chiama quella piazza Giacomo Matteotti, ma è invece affezionato a piazza santa Sofia. Collocare la  sua memoria, altrove, credo sia un modo serio di ricordarlo.” Mastella si rituffa negli affari prettamente amministrativi dopo i rovesci politici degli ultimi tempi e lo fa tornando su una questione che divise gli animi nei decenni passati e che probabilmente rischia di dividerli anche oggi. Se è un espediente per alleggerire la tensione, ebbè, Mastella ha pescato proprio nel mazzo sbagliato. Vale la pena ripercorrere brevemente le fasi salienti di questa storia tutta beneventana.

Piazza Santa Sofia è tale, toponomasticamente parlando si intende, dal 1920 e fino al dopoguerra. Fino agli albori degli anni 90 è stata Piazza Matteotti. La decisione di restituire il nome della piazza alla Santissima Sapienza la si deve al sindaco Pietrantonio che vinse le resistenze delle sinistre affermando che quella decisione rendeva il giusto tributo alla memoria di Matteotti perchè sottraeva il martire dell’antifascismo alla “vox populi” che continuava a chiamare la piazza Santa Sofia.

La delibera numero 328  denominata ”Toponomastica delle nuove arterie” fu approvata dopo una lunga seduta consiliare, a tarda notte, il 16 marzo del 1990, altri tempi. Quindi, da quel giorno è Piazza Santa Sofia anche se nessuno si premurò di cambiare la tabella che reca ancora oggi il nome di Matteotti. Ci si chiede la ragione di questa mancata sostituzione e che potrebbe spiegarci lo stesso sindaco Pietrantonio il quale, a distanza di un decennio da quella delibera, scrisse su Messaggio d’Oggi un gustosissimo articolo, pieno zeppo di ironia e di provocazione, nel quale ripercorreva la genesi soffermandosi con assoluta perfidia sulla figura dell’architetto Pagliara e giungendo addirittura a proporre, in cauda venenum, di intitolare la piazza proprio a lui per i “servigi” resi alla città, Pietrantonio fa riferimento anche alla bizzarra idea di Pagliara di spostare l’Arco di Traiano a Piazza Roma, e risolvere una volta per tutte la questione.

Ora, dal 1990 si salta al 2002 quando il sindaco D’Alessandro, Orlando assessore alla Cultura, decise di dare sostanza a quella delibera nel momento in cui la piazza venne restituita alla città dopo i lavori di maquillage. Ne venne una protesta di piazza serrata, si accusò quell’Amministrazione di volere fare, sotto sotto, apologia del Fascismo mirando a cancellare la memoria dei fatti del 1924 con il pretesto di restituire la piazza a Santa Sofia. Furono giorni asperrimi, si arrivò addirittura anche alle minacce di morte al sindaco D’Alessandro che fu costretto alla scorta, un gesto esecrando che vide gli stessi componenti del comitato pro-Matteotti prendere le distanze e condannare il gesto. La tabella è rimasta lì.

Molti o quasi tutti coloro che animarono quel dibattito, anche attraverso manifestazioni di protesta, nel lontano 2002 mangiano, bevono, dormono e vestono pure panni, ce ne scusi il Poeta. Mastella ora riprende il discorso ed è lecito chiedersi cosa mai potrà succedere e se è proprio il caso di aprire fronti quando sono proprio quelli che non mancano al sindaco. Sembra l’argomento meno indicato per provare a tornare protagonista ma Lui pare avere le idee chiare anche per ciò che riguarda i lavori di manutenzione della chiesa ed altro ancora.

“Ho parlato con il Soprintendente Leva e con don Marco Capaldo, con i quali si e’ convenuto che i lavori saranno fatti, tenendo conto delle esigenze religiose e di quelle legate al turismo in citta, in crescita notevole. Santa Sofia ha bisogno di una doverosa manutenzione che ne confermi la originalità estetica e scongiuri l’usura del tempo. Avremo nelle prossime settimane un incontro al Ministero della Cultura per la realizzazione del Museo Egizio per il quale è confermato l’ impegno del ministro Sangiuliano. Nella piazza Santa Sofia ci sarà un incredibile concentrato di storia, di culture, di civiltà  e architettura, difficile da rinvenire altrove.”

Tutto giusto, in fondo si tratta di cambiare una tabella…

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