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Bosco’s Story, Altrabenevento e i misteri del Lazzaretto

Bosco’s Story, Altrabenevento e i misteri del Lazzaretto

31 Gennaio 2024 | by Enzo Colarusso
Bosco’s Story, Altrabenevento e i misteri del Lazzaretto
Attualità
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Domani l’avvento del nuovo comandante dei Vigili Urbani. Pasquale Pugliese da Casalnuovo sarà a Palazzo Mosti per ricevere l’investitura e il passaggio di consegne da Fioravante Bosco ma che clima troverà al Lazzaretto? Di certo una situazione assai tesa, un corpo pervaso da veleni e miasmi che dovrà gestire senza rischiare di esacerbare ancora di più gli animi, ma sembra essere lui l’uomo giusto per normalizzare la gestione di una organizzazione tra le più sensibili dell’intera filiera istituzionale. Emerge però un dato di fatto incontrovertibile; Belmonte non doveva essere il successore di Bosco. Per quale ragione? Ah saperlo…

Nei confronti del vice si è giunti ad escogitare qualsiasi soluzione, dalla bombola d’ossigeno al Corso, per cui a Belmonte non è stato ancora chiesto nulla su come siano andate le cose, nessuna memoria “difensiva”, sino alle dimissioni dello stesso Bosco che ha rinunciato anche a corpose indennità per fare spazio al nuovo comandante che in assenza di quell’atto non avrebbe potuto essere annunciato già da domani. Un vero e proprio tour de force, una sarabanda di espedienti pur di fottere Belmonte. Il perchè di tutto questo agitarsi non è mai stato spiegato, da nessuno. E allora le domande restano inevase. Perchè?

E’ una domanda che si pone anche Altrabvenevento che dipinge, alla sua maniera, una sorta di Bosco Story, un excursus degli ultimi cinque anni del Comandante che però ne ha trascorsi ben 44 nel Corpo.

“Bosco è l’esempio più significativo di sindacalista confederale che ha goduto dei privilegi tipici di quella categoria” attacca Altrabenevento. “Assunto al Comune di Benevento ad aprile 1980 con la qualifica di Geometra è diventato Vigile Urbano per pochi mesi perché per circa 25 anni, cioè fino al 31 agosto del 2014, ha goduto di distacco sindacale totale, come segretario generale della UIL, pagato cioè interamente dal Comune, senza prestare neppure un’ora di lavoro.

Dal 1° settembre 2014 al 31 dicembre 2017 è stato in distacco sindacale per 27 ore a settimana (il massimo allora consentito a seguito della riduzione dei distacchi sindacali) e quindi ha prestato servizio per 9 ore in un solo giorno a settimana nella Polizia Municipale.

Negli stessi anni del distacco ha ricoperto anche incarichi nei Consigli Generali della Camera del Commercio e del Consorzio industriale.

Politicamente è sempre stato borderline, prima socialista, poi berlusconiano, alle elezioni del 2016 sostiene pubblicamente il PD ma plaude alla vittoria di Clemente Mastella, che definisce “politico di lungo corso”, e dichiara: “Sono certo che come UIL avremo un dialogo di assoluta chiarezza con Mastella per aiutarlo a dipanare le tante questioni che per troppi anni hanno tenuto in impasse i cittadini …nonché i dipendenti comunali che si sono espressi per lo meno al 90% a favore del vincitore”.

L’anno dopo, il 9 dicembre del 2017, il sindaco Mastella nomina vice comandante della Polizia Municipale proprio Bosco Fioravante che era ancora in servizio per un solo giorno a settimana ed essendo stato per lungo tempo in distacco sindacale, aveva meno esperienza di lavoro tra i Vigili Urbani di altri capitani in servizio da molti anni.

Ad aprile del 2019, Bosco, appena rientrato in servizio a tempo pieno, va a sostituire il comandante Fantasia, ammalato, fino al 31 luglio 2019, quando il sindaco lo nomina, senza selezione, Comandante per l’esperienza maturata come vice facente funzioni.

Da allora Bosco si è distinto per numerosi procedimenti disciplinari ai vigili non iscritti al suo sindacato, quasi tutti archiviati, e per vari contenziosi soprattutto con il vice-comandante Emilio Belmonte con polemiche crescenti fino a novembre 2023, quando anche CGIL e CISL segnalano la “gestione privatistica del Corpo di Polizia Municipale”.

Il 29 novembre intervengono, finalmente, il dirigente al Personale, Santamaria e il Segretario Generale, Feola, che è anche Dirigente della Polizia Municipale, i quali collocano Bosco in ferie di ufficio, 106 giorni arretrati, dal 1° febbraio 2024 fino al pensionamento previsto per il 1° giugno 2024.

Con la stessa lettera Feola e Santamaria confermano la nomina di Belmonte come vice comandante che sostituirà Bosco in caso di assenza (ferie, malattie, ecc), precisando però che “le responsabilità assegnate al maggiore Belmonte dovranno essere rispettate, a meno che non sussistano particolari ragioni tali da determinare un provvedimento di revoca …”

Era chiaro, quindi che dal 1° febbraio al 31 maggio 2024, Belmonte avrebbe dovuto fare le funzioni del comandante assente per ferie arretrate ma ancora in carica, in attesa dei provvedimenti del sindaco per la nomina del nuovo vertice della Polizia Municipale.

Ma questa ovvia, chiara, disposizione non piace alla UIL che il 3 dicembre conferma: Bosco andrà in pensione dal 1 giugno, ma avrebbe preso impegni con l’Amministrazione Mastella per anticiparla ai primi mesi del prossimo anno solare, per permettere un più veloce arrivo del sostituto, scelta che – com’è noto – è di esclusiva competenza del Sindaco, e non prevede l’obbligo di promuovere il vice comandante.”

E’ una dichiarazione sibillina che preannuncia quanto sarebbe poi accaduto.

Lo scorso 15 gennaio, secondo indiscrezioni di stampa, il comandante Bosco Fioravante ha chiesto all’amministrazione il provvedimento disciplinare per Belmonte che, a suo avviso, avrebbe impedito ad una cittadina di ritirare una bombola d’ossigeno da una farmacia nell’isola pedonale, atto che avrebbe potuto anche giustificare la revoca dell’incarico di vice comandante.

Belmonte però contesta le dichiarazioni di Bosco, l’amministrazione non emette neppure la contestazione di addebito e l’incarico di vice comandante rimane confermato.

Negli stessi giorni la stampa locale annuncia, a seguito di indiscrezioni da Palazzo Mosti, che l’amministrazione ha già deciso di nominare comandante dal 1° febbraio l’ufficiale Pasquale Pugliese, assunto dall’Ente nel 2018 ma dal 2019 distaccato in altri Comuni.

Notizia sorprendente: come fa l’amministrazione Mastella a nominare un nuovo comandante se Bosco Fioravante sarà ancora in carica fino al 31 maggio? Possibile che Pugliese possa essere richiamato in servizio a Benevento solo per sostituire un comandante in ferie, compito che spetta al vice Belmonte?

Sta di fatto che negli stessi giorni, prima Bosco e poi il dirigente Feola hanno posto in congedo d’ufficio immediato il maggiore Belmonte, che ha accumulato 99 giorni di ferie arretrate. L’interessato, però, ha comunicato il suo piano ferie e dimostrato che nei quattordici mesi che mancano al suo pensionamento può tranquillamente godere di ferie arretrate in vari periodi a cominciare da metà giugno 2024.

Non ha però ricevuto risposta e quindi dal 22 gennaio è in ferie coatte.

A Bosco Fioravante l’amministrazione ha imposto di godere, negli ultimi quattro mesi di servizio prima del pensionamento, dei 106 giorni di ferie arretrate, che non si possono monetizzare, invece Belmonte viene collocato in ferie d’ufficio quattordici mesi prima della pensione, proprio quando dovrebbe sostituire il comandante fino al 31 maggio 2024.

Ma i copi di scena di questa sceneggiata non sono terminati!

Rimane infatti da risolvere il problema della preannunciata nomina del comandante Pugliese, richiamato in servizio a Benevento con la lettera del 26 gennaio, per assumere subito l’incarico mentre è ancora in carica, fino al 31 maggio, il comandante Bosco Fioravante.

Ed ecco l’ultimo colpo di teatro: Bosco il 29 gennaio firma un accordo col segretario generale Riccardo Feola che prevede il suo prepensionamento dal 1° febbraio, come anticipato dalla UIL a dicembre scorso. Dovrebbe pagare una penale pari a 60 giorni, ma l’amministrazione gli consente di compensare con 60 giorni di ferie non godute, che pertanto sono di fatto monetizzate.

Quindi, Pugliese diventa il nuovo comandante in assenza di Belmonte collocato in ferie coatte.

E’ chiaro che a questo ufficiale il giudice del lavoro riconoscerà un corposo risarcimento di danni subiti dall’amministrazione che con manovre rocambolesche gli ha impedito di subentrare al comandante anche per un solo giorno. Che cosa non doveva capire o vedere Belmonte di tanto importante da giustificare tutti gli illegittimi provvedimenti subìti che produrranno danni notevoli anche alle casse comunali?”

Ah saperlo…

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