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Caso Sanav, Consiglio Asi decide di intensificare i controlli su Sanav, Depuratore e Bo Group

Caso Sanav, Consiglio Asi decide di intensificare i controlli su Sanav, Depuratore e Bo Group

21 Febbraio 2024 | by Enzo Colarusso
Caso Sanav, Consiglio Asi decide di intensificare i controlli su Sanav, Depuratore e Bo Group
Attualità
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La vicenda del sequestro alla Sanav induce l’Asi di Benevento ad intervenire con una nota ufficiale. L’ente fa sapere che i consiglieri hanno avvertito l’esigenza di approfondire la problematica dei miasmi a Ponte Valentino con il consulente ambientale del Consorzio, Dott. Maurizio Galasso, anche in considerazione della richiesta pervenuta con il protocollo n. 185 del 25 gennaio dal Comune di Benevento, per il tramite della quale si invitava il Consorzio a “verificare le effettive emissioni presso l’area e ad individuare i necessari interventi.

L’incontro con il Dottor Galasso si è svolto proprio il 13 di febbraio scorso, che è il giorno del sopralluogo dei Carabinieri e che ha condotto alla decisione assunta ieri dalla Procura della Repubblica. C’era anche il neopresidente Vessichelli, unitamente ad una delegazione di consiglieri consortili, e gli esiti che sono stati puntualmente verbalizzati sono stati integralmente confermati nella seduta dell’odierno consiglio generale.

Innanzitutto è stato proposto di estendere il rapporto di consulenza già in essere (delibera di CD n.70 del 03/11/2023) con il  Dott. Galasso per la predisposizione di un programma operativo di controlli da effettuare, sia presso l’impianto di depurazione consortile gestito dalla Multiservice ASI Srl, che presso le aziende BoGroup e Sanav, oltre alle verifiche per  eventuali  ed ulteriori fonti di emissione.

E’ stato predisposto inoltre, che l’attuazione del programma si suddivida in due fasi distinte in attività da porre in essere nell’immediato e attività a lungo termine, e più specificatamente nella prima fase: provvedere all’istallazione di centraline presso le fonti di emissione già individuate, che oltre a intercettare le eventuali emissioni odorigene debbano monitorare anche i parametri previsti nelle singole autorizzazioni rilasciate; verificare la possibilità che le aziende coinvolte, come innanzi citate, possano contribuire fattivamente all’istallazione delle centraline, secondo la normativa vigente in materia;

Seconda fase: prevedere la verifica funzionale dell’impianto di depurazione, con la determinazione della capacità residua dei reflui da trattare, individuando le eventuali possibili implementazioni per una gestione più performante.

E’ inoltre stato previsto che i risultati delle attività succitate verranno trasmessi a tutti gli Enti preposti per legge ai controlli.

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