Tursimo, parola assai semplice se si guarda alle potenzialità del nostro territorio, alle peculiarità assolute che si offrono alla vista dei visitatori. Parola trmendamente complicata se la si vuole associare ad una imprenditorialità che le si deve costruire attorno. E questo, nel corso del tempo, è stato il nostro Tallone di Achille, come se bastasse avere un patrimonio inestimabile e unico al mondo per fare business sul modello del Centro Italia.
Che anche quello è da anni in fase di esaurimento ed anche tra Toscana, Umbria e Marche si sta lavorando per superare quella modalità che ha consentito nel tempo di trasformare un’economia rurale in una vera industria turistica, un sistema che ora però appare superato. In Campania occorre, pertanto, ricercare nuove strategie, possibilmente vincenti. L’assessore regionale al Turismo Casucci parla di rete, di condivisione di idee per sviluppare un modello vincente.
L’importanza di non chiudersi a riccio e pensare di essere autoreferenziali. Casucci batte sul discorso della ecumenicità e parla della Borsa del Turismo, di scena a Napoli a breve, come di occasione propizia per dialogare a dimensioni più allargate.