breaking news

Nusco| Sirpress, gli operai s’incatenano e il sindacato si spacca

Nusco| Sirpress, gli operai s’incatenano e il sindacato si spacca

11 Aprile 2018 | by Redazione Av
Nusco| Sirpress, gli operai s’incatenano e il sindacato si spacca
Lavoro e Sindacati
0

Gli operai della Sirpress di Nusco s’incatenato davanti alla fabbrica ma tra le sigle sindacali non c’è ancora un’intesa su come condurre la protesta. Da una parte la Fiom Cgil, che anche oggi ha visto Sergio Scarpa al fianco dei lavoratori nel portare avanti le ragioni della loro battaglia, dall’altra la Fismic del segretario Giuseppe Zaolino che afferma: “Nella settimana in cui si giocano le sorti del futuro della  Sirpress la protesta del comitato dei lavoratori dell’ex Almec può mettere a repentaglio la decisione del gruppo Mercedes (in visita alla fabbrica) di affidare alla Sirpress un contratto di fornitura che da solo potrebbe portare l’assunzione di decine di persone”.

La segreteria provinciale della Fismic di Avellino ha discusso la delicata vicenda, questa mattina presso la sede di Vva Circumvallazione con la Rsu Gennaro  Iannaccone e alcuni  attivisti della Sirpress per contribuire a fare chiarezza e per ribadire la propria posizione in vista dell’incontro di lunedì all’Unione Industriali.

“Noi , esordisce il segretario Giuseppe Zaolino  siamo convinti che il futuro della Sirpress passa attraverso il mix  giovani e Over 50. Il segretario della Cgil Fiordellisi si informi meglio prima di fare dichiarazioni pubbliche che sono lontane dalla realtà. Il problema non lo si affronta mettendo i padri contro i figli come  afferma Fiordellisi, , ma creando i presupposti per  far lavorare tutti. La Fismic ha lanciato l’idea di un piano Marschall per il lavoro in Alta Irpinia. Se da sola la Sirpresss non riesce a dare risposte per tutti, allora bisogna allargare le possibilità  d’impiego in altre fabbriche. E’ compito della politica (quella vicina ai bisogni dei cittadini) assumersi  l’impegno di  ricercare soluzioni e di  non lasciare i cinquantenni per strada e senza ammortizzatori sociali. Le polemiche di questi giorni sono figlie di un malessere sociale che a nostro giudizio sono giuste e condivisibili. Quello che è  sbagliato – conclude Zaolino – è la forma della protesta ed il momento. Se i tedeschi in visita alla fabbrica dovessero decidere negativamente avremmo consumato tutti una frittata irreparabile”.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *