Vicenda Moccia, partite le prime lettere di licenziamento nei confronti dei 34 lavoratori che non hanno voluto accettare le proposte dell’azienda e cioè l’accettazione di 8mila euro una tantum e d’altro canto la rinuncia ad ogni opposizione al licenzianento. Accade che l’azienda non receda dalle sue intenzioni, nonostante si dica vicina al dramma lavorativo dei 34, e proceda spedita verso il processo di chiusura che appare incontrovertibile. Colpa delle pastoie burocratiche e di un atteggiamento refrattario delle Regione, dice Moccia, che pone all’attenzione la crisi acuta e inarrestabile del comparto edilizio nei cui confronti la politica non è stata in grado di fornire contromisure in grado di invertire la tendenza. Intanto chi patisce il danno maggiore è l’anello debole, i lavoratori, che ancora sperano in un ripensamento dell’azienda. Pino Nunzio della Filca Cisl .