breaking news

ACS, il Procuratore Cantelmo: autentico saccheggio di denaro pubblico

ACS, il Procuratore Cantelmo: autentico saccheggio di denaro pubblico

12 Maggio 2016 | by Enzo Colarusso
ACS, il Procuratore Cantelmo: autentico saccheggio di denaro pubblico
Cronaca
0

AVELLINO- “Saccheggio di denaro pubblico”. E’ la sintesi perfetta, racchiusa nella frase del Procuratore della Repubblica di Avellino, Rosario Cantelmo, e che ben definisce quel che è accaduto in queste ore nel capoluogo irpino con l’inchiesta coordinata dalla Procura e portata avanti da Polizia e Guardia di Finanza che si è conclusa, al momento, con l’applicazione della misura degli arresti domiciliari per Alberto Amedeo Gabrieli, amministratore delegato dell’Acs, Avellino Città Servizi, la società municipalizzata del Comune che gestisce servizi di parcheggio, pulizia del verde ed il divieto di dimora in città per altre cinque persone titolari di cooperative che hanno avuto rapporti di lavoro con Acs.  La richiesta della Procura, ricorda Cantelmo in conferenza stampa, era più ampia: arresti domiciliari per tutti e sei e coinvolgimento per un’altra persona, una donna, che al momento, dunque, non risulta coinvolta. Il Gip Fiore ha ritenuto non ci fossero i presupposti per i domiciliari alle altre persone e per la misura nei confronti della donna. Al momento, sono indagate anche altre persone, tra cui un consigliere comunale di Avellino. Auto aziendali usate per fini privati o affidate all’amante, che a sua volta le lasciava ai suoi familiari, un televisore costoso acquistato con carta di credito aziendale e installato nella propria abitazione, viaggi e vacanze pagati dall’azienda. E’ quanto viene contestato a Gabrieli. Secondo quanto emerso, uno degli indagati si sarebbe appropriato di autovetture aziendali, e dei relativi costi a carico dell’ente pubblico, utilizzandole personalmente per fini privati o affidandole all’amante, che a sua volta la concedeva ai suoi familiari, o altri familiari. E ancora, un televisore 60 pollici di elevato valore economico, acquistato con la carta di credito collegata all’azienda Acs, installato nella propria abitazione e distogliendolo dalla destinazione d’uso. L’indagato si sarebbe appropriato inoltre di apparecchi Telepass in dotazione ad auto dell’azienda, consentendone l’utilizzo a persone estranee alla società tra cui il cognato, e di una carta di credito collegata d un conto corrente aziendale, della quale permetteva l’utilizzo al cognato in occasione di viaggi di lavoro e per vacanze, pagando alberghi e ristoranti, alla cognata, che ne approfittava per il pagamento di 851 euro, all’amante per acquisti di beni di vario genere e per conto proprio, pagando vacanze in note strutture alberghiere, in compagnia dei propri familiari, e in occasione di “gite ciclo amatoriali”.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *