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Benevento| Ennesimo suicidio nel carcere, si toglie la vita un 39enne

Benevento| Ennesimo suicidio nel carcere, si toglie la vita un 39enne

15 Dicembre 2017 | by Anna Liguori
Benevento| Ennesimo suicidio nel carcere, si toglie la vita un 39enne
Cronaca
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Un detenuto di 39 anni si è ucciso la scorsa notte impiccandosi nella sua cella nel carcere di Benevento. Lo rende noto il sindacato Sappe, sottolineando che si tratta del quarto suicidio in pochi giorni nelle carceri italiane. Il segretario per la Campania del Sappe, Emilio Fattorello, spiega che l’uomo “si è rinchiuso nel bagno e si è legato alle inferriate con il cordoncino di una tuta all’insaputa di altro compagno di detenzione presente nella cella.

A nulla sono valsi i soccorsi prestati dal personale di polizia penitenziaria e dal sanitario, che ha riscontrato il decesso dello sventurato. Ancora una tragedia in carcere nell’indifferenza del ministero della giustizia e del dipartimento dell’amministrazione penitenziaria che hanno altro a cui pensare, evidentemente”.

Donato Capece, segretario generale dello stesso sindacato, ricorda i suicidi avvenuto in pochi giorni “a Roma Regina Coeli, Terni, Milano San Vittore ed ora anche a Benevento. E due poliziotti penitenziari si sono tolti la vita, a distanza di poche settimane, a Padova e a Tolmezzo. Questi sono i drammi umani che vivono le carceri, ma il ministero della giustizia e il dipartimento dell’amministrazione penitenziaria pensano ad altro. Pensano a mortificare le professionalità acquisite dal personale di polizia penitenziaria, pensano al sesso in cella, pensano ad allargare la vigilanza dinamica che vuol dire dare le carceri in mano ai penitenziari a tutto discapito della sicurezza.

E pensano ad aumentare dell’80% lo stipendio dei detenuti che lavorano senza pensare che la polizia penitenziaria ha un contratto di lavoro scaduto da 10 anni, donne e uomini che vivono i drammi del carcere in prima linea mentre ministero della giustizia e Dap pensano a come dare il colpo finale alla sicurezza tra le sbarre. Loro parlano e noi poliziotti, sempre meno e sempre più stanchi e stressati, dobbiamo reggere sulle nostre deboli spalle un sistema penitenziario allo sfascio per colpa della irresponsabilità di pochi colletti bianchi”.

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