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Benevento| Procura risequestra 6 impianti di energia elettrica nel Sannio

Benevento| Procura risequestra 6 impianti di energia elettrica nel Sannio

15 Maggio 2018 | by Enzo Colarusso

Blitz dei militari del Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Benevento, che in esecuzione del decreto di sequestro preventivo, emesso dal Giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Benevento, hanno nuovamente sottoposto al vincolo del sequestro 6 impianti di produzione di energia elettrica da fonte rinnovabile Eolica On-Shore realizzati sul territorio della Provincia sannita, e in particolare nei Comuni di Casalduni (località “San Fortunato”), Campolattaro (località “Colle Serra” e “Zingara Morta”) e Pontelandolfo (località “Malepara”, “Masseria Calabrese” e “Saraceno”), riconducibili a diverse società operanti nel settore della “produzione di energia elettrica” aventi sede nella città di Benevento. Analisi approfondite hanno consentito agli inquirenti di evidenziare numerosi omissioni e difformità. In particolare, veniva evidenziato che le relazione geologiche presentate anche in sede di conferenza di servizi per il rilascio delle autorizzazioni non rispondevano agli standard tecnici previsti dalle linee guide predisposte a seguito del D.M. 14 gennaio 2008 così come non appare completamente conforme la procedura di valutazione dell’impatto acustico effettuate dalle amministrazioni competenti. Inoltre, va rilevato che in corso d’opera erano state presentate varianti ritenute non sostanziali, sebbene, al contrario, abbiano comportato un incremento dimensionale delle opere in termini di maggiore altezza cui non ha fatto seguito adeguata verifica strumentale certificata. I reati contestati dalla Procura della Repubblica di Benevento vanno dalle“lesioni personali” al “disturbo delle occupazioni o del riposo delle persone”, “getto pericoloso di cose” ai sensi degli artt. 582, 659, 674 del c.p. nonché per la violazione delle disposizioni previste dalla normativa di settore vigente in materia di “inquinamento acustico”, “edilizia”, “conservazione degli habitat naturali e seminaturali, nonché della flora e della fauna selvatiche”, “beni culturali e paesaggio”, “ambiente”, “autorizzazione degli impianti alimentati da fonti rinnovabili” e “promozione dell’uso dell’energia da fonti rinnovabili”. Risultano sottoposti ad indagini per tali reati tre persone quali rappresentanti legali e/o coamministratori delle società interessate dal provvedimento.

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