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Benevento| Operazione “Forever”, martedi gli interrogatori. Manca all’appello Ianniello

Benevento| Operazione “Forever”, martedi gli interrogatori. Manca all’appello Ianniello

23 Luglio 2018 | by Anna Liguori
Benevento| Operazione “Forever”, martedi gli interrogatori. Manca all’appello Ianniello
Cronaca
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Dopo gli arresti di venerdi mattina, martedi sono in programma gli interrogatori di garanzia dinanzi al gip Federica Colucci, colloqui che avranno luogo a Beneventoe Napoli, nel carcere di Capodimonte e Poggioreale. Parliamo dell’operazione “Forever” del Rione Libertà a firma della DDA e Squadra Mobile di Benevento e che ha portato all’arresto 18 persone tutti di età compresa tra i 20 e i 40 anni. Nella mattinata di domenica si è presentato alla questura di via De Caro dopo essere rientrato dalla Spagna per lavoro, il 23enne pusher Alberico D’Auria, colpito da un’ordinanza di custodia cautelare in carcere adottata dal gip del Tribunale di Napoli nell’indagine antidroga della Dda e della Squadra mobile. Il giovane è stato trasportato al carcere di Poggioreale.  Ora manca all’appello Umberto Ianniello in vacanza in Croazia. Arresti, sequestri di droga, intercettazioni che hanno consentito di disegnare vertici e compiti di una presunta associazione per delinquere finalizzata all’approvvigionamento ed allo spaccio di cocaina, crack, eroina, marijuana ed hashish. Droga comprata tra Villa Literno, Giugliano, Castelvolturno e Napoli e poi piazzata nel capoluogo sannita. Tutto è iniziato con l’incendio doloso dell’auto di un noto pregiudicato locale; l’episodio ha indirizzato le indagini della Squadra mobile nell´ambito del regolamento di conti per il controllo delle piazze di spaccio di Benevento, tra esponenti della malavita sannita.

Il capo dell´associazione, nonostante fosse agli arresti domiciliari, aveva organizzato una fitta rete di pusher, di volta in volta sostituiti in caso di arresto; l’uomo esercitava azioni intimidatorie, estremamente violente, nei confronti di rivali o dei suoi stessi “collaboratori” se queste disattendevano gli ordini. Analoghi “trattamenti” erano riservati anche ai clienti morosi, anche per cifre irrisorie. La banda aveva la disponibilità di armi da fuoco, tanto che sono state rinvenute e sequestrate 4 pistole con matricola abrasa con relativo munizionamento. Il capo dell´organizzazione, nel corso di una perquisizione a sorpresa, per sfuggire alla cattura, aveva creato una sorta di angusto bunker, sfruttando il mobile-letto del figlioletto, ricavandovi un vano con dei finti cassetti.  Droga che avrebe fruttato ai pusher somme ingenti pari a 50 amila euro settimanali.

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