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Sventata una clamorosa evasione di 3 detenuti dal carcere di Ariano Irpino

Sventata una clamorosa evasione di 3 detenuti dal carcere di Ariano Irpino

12 Settembre 2019 | by Redazione Av
Sventata una clamorosa evasione di 3 detenuti dal carcere di Ariano Irpino
Cronaca
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Segate le sbarre della cella e preparata una corda di circa 13 metri fatta di spezzoni di lenzuola ma la fuga pianificata da tre detenuti dalla Casa Circondariale di Ariano Irpino è stata sventata. A dare la notizia è il segretario regionale del Sindacato Autonomo di Polizia Penitenziaria, Emilio Fattorello, che esprime parole di elogio per il coraggio e la professionalità dimostrata dagli agenti intervenuti per bloccare la clamorosa evasione.

Nella serata di ieri una brillante operazione della Polizia Penitenziaria in servizio alla Casa Circondariale di ARIAN Irpino scopre e impedisce una imminente evasione dal Penitenziario. Era tutto pianificato e pronto, sicuramente nella nottata si sarebbe verificata la fuga, le inferriate alla finestra della cella erano già segate ed era stata anche confezionata una corda di circa 13 metri utilizzando strisce di lenzuola. Il tutto in una cella del Padiglione vecchio al primo piano occupata da tre detenuti un africano, un Rumeno ed un salernitano omicida con una lunghissima pena definitiva da scontare. Tutti assegnati per motivi di ordine e sicurezza da altri istituti della Regione e come capita ultimamente scaricati ad Ariano vero e proprio carcere di frontiera per le numerose criticità che vive e denunciate dalla scrivente in particolar modo per carenze strutturali e di organici. Un vivo compiacimento va al personale che gran senso del dovere e alta professionalità ha sventato una sicura ed eclatante evasione. Nella stessa operazione è stato rinvenuto e sequestrato un coltello rudimentale ed un telefono cellulare funzionante. Anche nella Casa Circondariale di Ariano I vari circuiti Penitenziari soffrono di una grave promiscuità a discapito della sicurezza i definitivi sono numerosissimi e senza il previsto trattamento ed i contenuti della pena sono in applicati ed inesistenti e l’Amministrazione continua ad essere assente. L’Istituto di Ariano non può essere la valvola di sfogo dei detenuti rivoltosi della Regione detenuti questi che dovrebbero essere trasferiti fuori regione l’Istituto Arianese ha raggiunto una popolazione detenuta di 350 unità quasi tutte sfollate da altri istituti. La struttura non può gestire tali tipologie di soggetti”.
Donato Capece, segretario generale del Sappe, coglie l’occasione, invece, per ribadire la sua denuncia sulle criticità penitenziarie: “Da tempo il SAPPE denuncia, inascoltato, che la sicurezza interna delle carceri è stata annientata da provvedimenti scellerati come la vigilanza dinamica e il regime aperto, l’aver tolto le sentinelle della Polizia Penitenziaria di sorveglianza dalle mura di cinta delle carceri, la mancanza di personale – visto che le nuove assunzioni non compensano il personale che va in pensione e che è dispensato dal servizio per infermità -, il mancato finanziamento per i servizi anti intrusione e anti scavalcamento. La realtà è che sono state smantellate le politiche di sicurezza delle carceri preferendo una vigilanza dinamica e il regime penitenziario aperto, con detenuti fuori dalle celle per almeno 8 ore al giorno con controlli sporadici e occasionali, con detenuti di 25 anni che incomprensibilmente continuano a stare ristretti in carceri minorili. Mancano Agenti di Polizia Penitenziaria e se non accadono più tragedie più tragedie di quel che già avvengono è solamente grazie agli eroici poliziotti penitenziari, a cui va il nostro ringraziamento. Per questo nelle carceri c’è ancora tanto da fare, ma senza abbassare l’asticella della sicurezza e della vigilanza, senza le quali ogni attività trattamentale è fine a se stessa e, dunque, non organica a realizzare un percorso di vera rieducazione del reo. E mi sembra grave che dalla clamorosa evasione di meno di un mese fa non si siano assunti adeguati provvedimenti per garantire la sicurezza in carcere”.

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