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Avellino| La Dda chiede il processo per l’ex consigliere della Lega Damiano Genovese

Avellino| La Dda chiede il processo per l’ex consigliere della Lega Damiano Genovese

20 Dicembre 2019 | by Redazione Av
Avellino| La Dda chiede il processo per l’ex consigliere della Lega Damiano Genovese
Cronaca
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L’Antimafia chiede il processo per l’ex consigliere e capogruppo della Lega al Comune di Avellino, Damiano Genovese. La richiesta di rinvio a giudizio è stata firmata dai pm Simona Rossi, Anna Frasca e Luigi Landolfi che, a conclusione delle indagini per la pistola e le diverse cartucce detenute abusivamente nella sua abitazione, hanno motivato la volontà di procedere per l’aggravante mafiosa delle sue condotte. Dunque, la detenzione abusiva e la ricettazione della 7.65 risultata rubata in un’abitazione del capoluogo irpino sono solo lo spunto investigativo. Negli atti della Dda i magistrati scrivono che “con le sue condotte, Genovese – figlio dell’ex capo indiscusso del clan Partenio Amedeo, da anni in carcere al 41 bis – avrebbe agevolato il nuovo clan Partenio”.

L’attività investigativa dei carabinieri nei confronti del dirigente sportivo è iniziata lo scorso 23 settembre quando, grazie a delle intercettazioni telematiche i militari hanno scoperto che a Contrada Sant’Eustachio c’erano delle auto danneggiate da colpi d’arma da fuoco. Tra queste la Mercedes dell’ex consigliere e altre 4 auto appartenenti alla sua famiglia. Scatta, dunque, la perquisizione e proprio Genovese dichiara il possesso della pistola. Poi al procuratore aggiunto Vincenzo D’Onofrio e al sostituto Vincenzo Toscano dirà di essersela procurata gratuitamente per difendere la sua famiglia visti i numerosi furti in quella zona.

Il raid contro le auto dei Genovese da parte di due persone, pi scappate in sella ad uno scooter T-Max, è avvenuto la stessa notte in cui è stato fatto esplodere un ordigno rudimentale nell’auto dell’imprenditore Sergio Galluccio, da pochi minuti parcheggiata sotto la sua abitazione di Rione Mazzini. Entrambi gli episodi, secondo gli inquirenti, sono collegati ad un chiaro avvertimento da parte dei nuovi boss del clan: Pasquale Galdieri, in particolare, e suo fratello Nicola.

A decidere sul processo, il 10 gennaio prossimo sarà il gup del Tribunale di Napoli.

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