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Avellino| In centinaia per l’ultimo saluto ad Aldo, commozione e lacrime nella chiesa di San Ciro

Avellino| In centinaia per l’ultimo saluto ad Aldo, commozione e lacrime nella chiesa di San Ciro

27 Aprile 2021 | by Redazione Av
Avellino| In centinaia per l’ultimo saluto ad Aldo, commozione e lacrime nella chiesa di San Ciro
Cronaca
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Il Covid non ferma i tanti amici che, oltre alla famiglia, hanno voluto dare l’ultimo saluto ad Aldo Gioia nel giorno dei suoi funerali. Gremita, nei limiti della capienza per le norme anticovid, la chiesa di San Ciro, così come il piazzale antistante. Una commozione composta ha pervaso i presenti, a cominciare dalla moglie Eliana Ferrajolo (nella foto in basso) e la figlia Emilia. Toccanti le parole del parroco, Don Luciano Gubitosa, che ha celebrato la messa e tratteggiato la “madre e sposa” come una donna capace di un grande atto di perdono verso la figlia.

Intanto, spunta un testimone della fuga di Giovanna Limata, il 23enne di Cervinara che ha accoltellato il 53enne padre della fidanzata nella loro abitazione di corso Vittorio Emanuele venerdì notte. Un ragazzo che sarebbe stato chiamato dall’amico che era rimasto in città e gli serviva un passaggio per rientrare. Limata lo aveva raggiunto telefonicamente e questo ha lasciato agli agenti della Squadra Mobile una traccia per rintracciarlo e ascoltarlo in Questura a sommarie informazioni. Durante il tragitto da piazza Kennedy, luogo dell’appuntamento, al comune caudino, il 23enne, agitato, avrebbe confessato all’amico di aver colpito il padre della sua ragazza. Probabilmente, in quel momento non sapeva neanche di averne causato la morte. Che, ricordiamo, l’autopsia ha accertato sia avvenuta in seguito a 14 fendenti scagliati contro l’uomo in un primo momento addormentato sul divano e poi, evidentemente, proteso con le braccia in avanti per cercare di proteggersi. Ma ormai era troppo tardi, le prime coltellate, infatti, poi si sono rivelate fatali e il 53enne è deceduto all’ospedale Moscati.

Davanti al palazzo, sotto i manifesti funebri, intanto, si raccolgono alcuni mazzi di fiori. Mentre altri dettagli emergono anche dalla lettura dei messaggi nella chat tra Elena e Giovanni. Estrapolati, in particolare dal cellulare del ragazzo, in quanto quella della 18enne è risultata cancellata. Sembra che già in passato c’era stato uno scontro fisico tra il papà della ragazza e quello che poi sarebbe diventato il suo assassino. Un episodio che aveva ancor di più stretto un cordone di protezione attorno alla giovane. La stessa che in uno dei messaggi, secondo quanto trapela dagli inquirenti, avrebbe scritto “Amò, non deve restare nessuno… capisci cosa voglio dire?”. E la risposta del 23enne sarebbe stata “Amò, allora hai deciso…”. Scambi inquietanti che lasciano poco spazio alle interpretazioni. Di fronte ai quali, invece, il papà fino a quando ha potuto parlare, alle domande dei poliziotti su chi era stato non ha voluto rispondere, proprio per proteggere fino all’ultimo la figlia.

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