breaking news

Materiale pedopornografico e l’arresto di Don Nicola. In manette anche un tecnico informatico e il creatore del canale.

Materiale pedopornografico e l’arresto di Don Nicola. In manette anche un tecnico informatico e il creatore del canale.

12 Novembre 2021 | by Redazione Bn
Materiale pedopornografico e l’arresto di Don Nicola. In manette anche un tecnico informatico e il creatore del canale.
Cronaca
0

La notizia e’ di 9 giorni fa ma oggi ci sono altri elementi ed informazioni sull’arresto di Don Nicola De Blasio, notizia data oggi dalle tv nazionali. Sarebbero tre le pesrone arrestate dalla polizia Postale di Torino che ha poi eseguito 26 decreti di perquisizione a carico di individui che risultano ora indagate per detenzione e diffusione di materiale realizzato mediante sfruttamento di minori degli anni 18. I tre avevano creato un vero e proprio giro di pedopornografia in cui scambiavano, spesso anche a pagamento, foto e video di minori, sfruttando una nota piattaforma di messaggistica.

Gli agenti hanno sequestrato nel corso dell’operazione anche migliaia di file con immagini ‘raccapriccianti’ che in alcuni casi ritraevano vere e proprie violenze sessuali in danno di bambini di tenera eta’ (neonati) cosi come riporta l’agenzia Adnkronos https://www.adnkronos.com/pedopornografia-in-chat-arresti-ce-anche-un-sacerdote_54b6Oo2j0PCGf24TP7N5dt. In manette, oltre all’ex Direttore della Caritas di Benevento, anche un 37enne tecnico informatico ed il creatore di un canale a pagamento, che sfruttando una nota piattaforma di messagistica, veniva utilizzata per diffondere il materiale. Ed è proprio da lui che è partita l’operazione della polizia postale di Torino che ha iniziato a fare accertamenti sul giovane creatore del canale che all’epoca dei fatti era minorenne. Quest’ultimo è stato arrestato in Piemonte, il tecnico invece è stato fermato in Puglia mentre Don Nicola a Benevento. Il giro di pedopornografia nato proprio sulla piattaforma di messaggistica che permette la possibilità di restare in anonimo per chi la utilizza è stato oggetto per mesi di indagine da parte della polizia che ha potuto monitorare il sistema messo in piedi dai tre.

In particolare il canale veniva pubblicizzato dal proprio promotore che poi offriva la divulgazione di materiale pedopornografico attraverso il pagamento di una somma di denaro che abilitava all’iscrizione al canale. L’attività, diretta dalla Procura di Torino e coordinata dal Servizio Polizia Postale e delle Comunicazioni – Centro Nazionale di Contrasto alla Pedopornografia Online, ha riguardato tutto il territorio nazionale, impegnando nelle operazioni di perquisizione 11 Compartimenti della Polizia Postale. Le perquisizioni sono state effettuate in tutta Italia.

 

 

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *