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Aiello del Sabato| Segregata in casa dalla madre perché si chiamava come l’odiata suocera, il racconto della vittima

Aiello del Sabato| Segregata in casa dalla madre perché si chiamava come l’odiata suocera, il racconto della vittima

27 Aprile 2022 | by Redazione Av
Aiello del Sabato| Segregata in casa dalla madre perché si chiamava come l’odiata suocera, il racconto della vittima
Cronaca
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Mia madre mi ha sempre picchiato con calci e pugni e utilizzando ogni tipo di oggetto. Quando avevo 16 anni mi torse talmente il braccio che me lo ruppe e dovemmo andare in ospedale. Furono allertati anche i servizi sociali ma quando ci chiedevano se tutto andasse bene dovevamo rispondere di sì altrimenti ci avrebbe cacciato di casa. E quando qualcuno veniva diceva sempre che io stavo male per giustificare che non mi vedevano. Mentre le rare volte che ci spostavamo noi, a Pasqua o a Natale, dai parenti bisognava fingere che non c’era alcun problema”. Inizia così il racconto che la 21enne di Aiello del Sabato ha reso ai carabinieri dopo essere stata liberata dalla madre carceriera che la teneva segregata in una stanza da circa tre anni, legandola con corde e catene e assicurata al letto o a una ringhiera con un lucchetto. Sul suo corpo ematomi ed ecchimosi a polsi e caviglie. Tempo fa aveva tentato anche di togliersi la vita ingerendo dei tranquillanti della nonna che si trovavano nella stanza diventata la sua prigione. Costretta a dormire a terra, malnutrita e trattata come una bestia, e tenuta quasi sempre al buio. Specie da quando aveva tentato la fuga ed era diventata maggiorenne la vita della 21enne era diventata un inferno. Tutto perché, a quanto pare, portava il nome dell’odiata suocera. Proprio la condotta del marito della donna, la 47enne, MG le sue iniziali che intanto è stata arrestata per sequestro di persona, maltrattamenti e lesioni, è al vaglio degli inquirenti. L’uomo, esperto giardiniere, conosciuto e stimato in paese, è indagato per gli stessi reati ed è stato raggiunto dal provvedimento di allontanamento della casa familiare. Ma perché non si è mai opposto al comportamento violento e brutale della moglie? E gli altri figli perché hanno sempre taciuto questa situazione? E ancora come mai solo sabato sera la sorella si è decisa a denunciare i fatti, chiamando 118 e carabinieri? Tanti gli aspetti ancora da chiarire. Intanto la vittima e la sorella che ha denunciato la vicenda restano in una struttura protetta, i 4 fratelli minori, dei quali il sindaco di Aiello, Sebastiano Gaeta, è stato nominato tutore, in una casa famiglia, e i due ragazzi maggiorenni restano della villetta di famiglia che si trova non distante dal centro sociale e dal viale.

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