Si svolgerà a Benevento il 4 aprile, la manifestazione che vedrà Federarchitetti farsi promotrice della settima Giornata Nazionale per la Sicurezza nei Cantieri con il patrocinio dell’ANMIL, attraverso l’organizzazione di iniziative in diverse città d’Italia (Benevento, Rimini, Milano, Napoli, Catania, Caserta, Parma, Pisa, Ragusa, Salerno).
“Per fortuna gli incidenti risultano in calo – spiegano Nazzareno Iarrusso, Presidente nazionale di Federarchitetti, e Giancarlo Maussier, Coordinatore della Giornata e Presidente di Federarchitetti Roma – e questo è dovuto a due fattori. Quello positivo è una cultura della sicurezza che, grazie anche alle nostre iniziative, si è diffusa sempre più negli ultimi tempi. Quello negativo è, invece, legato alla crisi del mercato: gli incidenti diminuiscono perché diminuisce anche il lavoro”.
Il tema della settima Giornata promossa dal sindacato di professionisti che ha a cuore la prevenzione delle stragi sul lavoro, è “Faremeglio”. Federarchitetti ha, infatti, individuato una serie di proposte che girerà ai politici per migliorare le leggi sulla sicurezza nei cantieri edili e, in occasione della Giornata, Federarchitetti renderà noti gli ultimi dati sugli infortuni nel mondo del lavoro in generale e nell’edilizia.
“Non possiamo che essere solidali e vicini a questa meritoria iniziativa di Federarchitetti, come abbiamo già fatto negli anni precedenti – afferma il presidente territoriale ANMIL Benevento Giuseppe Ricci – anche perché la nostra Associazione che nella provincia di Benevento raccoglie oltre 1600 iscritti, ben conosce gli effetti della mancata prevenzione, avendone provato sulla propria pelle i danni fisici e morali conseguenti ad un infortunio.
Quello che conta è la consapevolezza che questo fenomeno può essere fortemente ridotto o annullato con il rispetto delle norme antinfortunistiche e con la formazione adeguata dei lavoratori – aggiunge il presidente dell’ANMIL – cominciando dalle scuole e proseguendo quotidianamente nei luoghi di lavoro. Infatti, gli infortuni e le malattie professionali non riguardano solo gli operai ma anche coloro che svolgono professioni solo apparentemente meno rischiose, come appunto gli architetti, e quanti operano dentro e fuori i cantieri”.
