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Venticano| Corto e a Capo, 3000 presenze in 5 serate: vince la pellicola iraniana Exit

Venticano| Corto e a Capo, 3000 presenze in 5 serate: vince la pellicola iraniana Exit

29 Agosto 2018 | by Redazione Av
Venticano| Corto e a Capo, 3000 presenze in 5 serate: vince la pellicola iraniana Exit
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Dal 22 al 26 agosto si è svolta con successo la Quarta Edizione di Corto e a Capo – Festival Internazionale del Cortometraggiocirca tremila presenze nelle cinque serate di San Nicola Baronia, Grottaminarda e Venticano, grande soddisfazione per la direzione artistica, gli organizzatori e soprattutto il pubblico, che ha potuto assistere a uno spaccato importante di cinema internazionale, con la partecipazione di ospiti e musicisti che hanno reso memorabile l’edizione 2018. Dichiara il direttore artistico Umberto Rinaldi: “Siamo soddisfatti per molti motivi: abbiamo avuto l’occasione e la fortuna di fare rete con molte realtà territoriali, abbiamo potuto esplorare territori e realtà nuove e soprattutto, a differenza degli anni scorsi, abbiamo avuto l’occasione di poter mostrare molte più opere sia in concorso che fuori (tutte di ottima qualità) e abbiamo potuto arricchire la nostra offerta anche con contenuti, sempre legati al tema ma di tipo diverso, come la musica, i libri, la fotografia e la pittura (che diventerà protagonista di alcuni prossimi appuntamenti in calendario)”.
Vince la Quarta Edizione di Corto a Capo, premio Daena Anima e immagine, Exist dell’iraniano Peyam Shadniya: “Immagini molto potenti, ottima fotografia, una parabola semplice e amara sospesa tra rassegnazione e speranza. In poco più di 4 minuti il regista racconta una storia di una madre che fa di tutto per mantenere in vita il figlio, e all’improvviso, sullo sfondo degli alti comignoli che sputano fuoco in cielo, si apre inaspettatamente una riflessione sul tema dell’ambiente e l’inquinamento: e se quei pesci fossimo noi?”. Secondo classificato Veneranda Augusta di Francesco Cannavà: “Tema molto attuale, resa tecnica coerente con la gravità del tema sociale trattato, ben raccontato con uno stile asciutto da reportage giornalistico, che va a fondo su un tema molto conosciuto per l’Ilva di Taranto, ma poco affrontato per il centro Petrolchimico di Augusta. Tema che fa riflettere sull’inquinamento ambientale, il diritto alla salute ed alla cura. La partecipazione viva e non invasiva è esemplare”. Terzo classificato Pipinara di Ludovico di Martino: “Un episodio forse anche troppo raccontato al cinema ma visto da una prospettiva audace, con un ottimo cambio di registro e una continua messa in discussione delle polarità dei personaggi. Messa in scena inventiva e curata nei minimi dettagli visivi e scenografici. Apprezzabile l’autenticità espressiva dei personaggi”.
Premio sociale a The Last Embrace dell’iraniano Saman Hosseinpuor: “Un film che richiama l’attenzione dello spettatore su un aspetto molto sottovalutato della modernità, l’invadenza della tecnologia che ci fa perdere di vista la mancanza della relazione con l’altro. Qualsiasi attenzione rivolta al sociale deve passare per forza di cose dalla prima relazione con l’altro e The last embrace ne sottolinea in maniera egregia la necessità”. Premio 3C (Cinema, Campi, Comunità) in collaborazione con Slow Food Avellino a Clay – A Love Story di Anna Zagaglia: “Per aver riconosciuto alla produzione e alla distribuzione del cibo il ruolo autentico di veicolo d’amore e prova dell’immortalità dei sentimenti, un grazie speciale da parte di Slow Food Avellino va a Clay, con l’auspicio che manualità e artigianalità tornino ad essere sempre più apprezzate da chi vuole avvicinarsi alla cultura dell’alimentazione con rinnovata consapevolezza”. Menzioni speciali della giuria a Violeta Orgaz del corto Llegar/ Arrivare di J. Prada, K. Prada (SPA) e Antonio Folletto, interprete del “L’avenir” di Lugi Pane. Il pubblico ha seguito con attenzione e partecipazione e ha espresso la sua preferenza votando ogni sera i corti che poi si sono confrontati nella serata finale. Premio del pubblico è andato a Il legionario di Hleb Papou, una storia difficile dove coesistono marginalità sociale e contrapposizioni famigliari.
Durante le due serate finali sono stati proiettati i documentari partecipati risultanti dai workshop Se resto è perché, la versione irpina con la colonna sonora della rock band Ordita Trama. Apprezzatissima la presenza di Francesco Paolantoni, il concerto di Roy Paci e Carmine Ioanna, la partecipazione di Donato Inglese. Determinanti per la riuscita dell’evento le collaborazioni con vari partner come le testate Lab TV e Irpinia News, importantissimo soprattutto il sostegno dell’Assessore alla Cultura di Venticano Augusto Nuzzolo, che segue da sempre con attenzione e disponibilità la rassegna. Chiude Rinaldi: “Il 2018 di Corto e a capo è stato un anno ricco, che ci ha soddisfatto sia per quantità che per qualità e che ha trovato, in tutte le serate, un’ottima risposta da parte del numeroso pubblico presente. Il 2018 di Corto e a capo però non si ferma qui, visto che avremo altri appuntamenti nelle scuole, nelle comunità locali, e due appuntamenti pubblici ormai divenuti rituali come il Drive in horror (per piccini e per grandi) di Halloween e la festa di fine anno, dove presenteremo tutti i risultati (workshop, laboratori ecc.) e daremo il via all’edizione 2019″.

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