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Sguera e Farese: no alla discussione sui GAL nel prossimo consiglio comunale

Sguera e Farese: no alla discussione sui GAL nel prossimo consiglio comunale

28 Agosto 2016 | by Enzo Colarusso
Sguera e Farese: no alla discussione sui GAL nel prossimo consiglio comunale
Politica
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BENEVENTO- Accantonato, non senza polemiche e distinguo, il voto sul bilancio consuntivo ecco che l’assise cittadina torna a riunirsi per affrontare il bilancio preventivo per l’anno contabile 2016. Una seduta del consiglio comunale nella quale la maggioranza ha posto anche la discussione circa l’adesione al Gal e che trova la netta opposizione della minoranza. In una nota a firma dei consiglieri del Movimento 5 Stelle Farese e Sguera si biasima tale decisione inserita nell’ordine del giorno “senza che sia stata fornita alcuna documentazione a supporto per una riflessione che sarebbe stata possibile, ben conoscendosi la scadenza tassativa di agosto. La decisione”, prosegue la nota pentastellata, “come già ricordato in una nota dal capogruppo del PD, Francesco De Pierro, deroga al Regolamento, che prevede la discussione dedicata interamente al bilancio previsionale e a questioni ad esso attinenti”. Nicola Sguera e Marianna Farese giudicano molto negativamente l’operato del Presidente del Consiglio De Minico che, a loro parere,  promette modifiche del Regolamento a colpi di maggioranza in nome della celerità nelle decisioni ma più in generale confermano le pesanti perplessità sui G.A.L. stessi. Anche ieri Nicola Sguera, intervenendo ad un convegno a San Giorgio del Sannio nell’ambito della manifestazione “Fermenti”, aveva senza mezzi termini liquidato i processi di selezione dei gruppi di azione locali e i relativi bandi regionali come ennesima buona occasione di sfruttare le risorse per fare clientelismo politico sui territori. Poi la stoccata finale nei confronti di obiettivi precisi. “L’impressione”, termina la nota del gruppo 5Stelle in consiglio comunale,  è che sia partita una lotta sotterranea in vista delle elezioni del 2017 o 2018 in cui questi strumenti previsti dalla Regione, bellissimi in linea di principio, fondati sul principio del “bottom-up” e del protagonismo territoriale, rischiano di essere nuovo brodo di coltura di clientele utili a quelli che ambiscono ad essere ancora i protagonisti della scena politica nazionale nel Sannio: un sottosegretario, minato dal disastro delle amministrative, e un Sindaco “a tempo”.

 

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