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Benevento| Renzi, un uomo solo al comando

Benevento| Renzi, un uomo solo al comando

19 Novembre 2016 | by Enzo Colarusso
Benevento| Renzi, un uomo solo al comando
Politica
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E venne il pomeriggio di Matteo Renzi a Benevento. Inavvicinabile, circondato da un cordone di sicurezza imponente, il Presidente del Consiglio, arrivato in città si è subito diretto al Teatro Massimo dove c’erano ad attenderlo i vertici del Pd con il Sottosegretario De Caro in testa. Un grande evento mediatico con un grande protagonista al centro della scena. Renzi ha subito affrontato la scena, con grandissimo piglio e con maestria. Ha messo da parte i tecnicismi e le argomentazioni politiche per lasciare ampio spazio alla versione più glamour. Probabilmente si è reso conto della urgenza di parlare un linguaggio di maggiore presa anche considerando i sondaggi non proprio favorevoli. Tre quarti d’ora trascorsi a convincere della giustezza delle tesi di chi intende riformare la Costituzione e del rischio, in caso di sconfitta, di paralizzare il processo di modernizzazione che egli intende proporre al Paese. E quindi la delegittimazione intellettuale dei sostenitori del No oltre ad una serie di slides che attestano la crescita del Paese e il decremento del debito pubblico. Quello che è certo è che Renzi ha in pugno il partito.20161119_152827

A D’Alema attribuisce la colpa di avere deliberatamente vanificato il processo delle riforme. ” Caduto anche il combinato disposto con la legge elettorale che avrebbe potuto condizionare la scelta del No, i sostenitori variegati del fronte opposto non hanno molte ragioni per continuare a prendere posizioni contrarie alle riforme”. Renzi pone se stesso, la sua fisicità al servizio del Si e il suo tour de force che oggi ha toccato Matera, Potenza, Benevento e Caserta ne è una decisa dimostrazione. Un uomo solo al comando, tanto per citare il grande Ferretti con Coppi, ma consapevole di essere lui e solo lui la vera garanzia per il prosieguo della sua parabola politica. Che di certo non finirà in caso di sconfitta anche se il contraccolpo politico non sarebbe di poco conto. Ma nessuno spazio per governi tecnici o di scopo, dice, l’Italia è un paese governabile e l’Europa deve rendersene conto.

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