breaking news

Benevento| Mensa, Del Prete: in attesa di segnali dall’Anac

Benevento| Mensa, Del Prete: in attesa di segnali dall’Anac

26 Ottobre 2017 | by Enzo Colarusso
Benevento| Mensa, Del Prete: in attesa di segnali dall’Anac
Politica
0

Di Dio ai piedi di Cristo. Senza offesa alcuna per il valente consigliere democratico, la sua immagine sullo scranno più alto dell’aula consiliare è paradigmatico dell’aria che tira a Palazzo Mosti. E’ solo una boutade, ovviamente, ma la questione mensa che è giunta in aula dopo mesi di estenuanti tentativi da un po l’impressione di “nave sanza nocchiero in gran tempesta”. In sostanza il meglio della sessione odierna è scaturito dalla relazione della paziente Rossella Del Prete che in sostanza ha ricostruito i fatti dal 24 luglio ai giorni nostri, cioè il periodo da cui è assessore. “Siamo tutti in attesa di sapere cosa deciderà l’Anac alla quale abbiamo sottoposto le integrazioni rispetto alla stesura del regolamento che abbiamo dovuto congelare in attesa di un responso che sia definitivo. Fino ad allora tutta l’organizzazione del servizio mensa non potrà prendere avvio”. La Del Prete ha ascoltato la ricostruzione storica di Nicola Sguera ma ha provato a disegnare uno scenario che si potrebbe materializzare solo dopo la decisione dell’Autorità anticorruzione. “La situazione attuale, prosegue la Del Prete, vede la realizzazione del tempo pieno in base all’autoregolamentazione di cui i dirigenti hanno inteso dotarsi e ciò rende, per certi versi, meno pressante la situazione. Appare chiaro che l’organizzazione del servizio abbisogna del concorso di tutti, politica compresa, se si vuole uscire dalle secche di una vicenda incancrenita ormai da troppo tempo”. Un passaggio che si può definire di profondo buon senso, scevro da sovrastrutture politiche, e onesto nella sostanza ma che non basterà a placare i risentimenti diffusi. Delle famiglie, dei docenti, dei lavoratori del servizio che, clausola sociale o meno, non dormono affatto sonni tranquilli.

In mezzo c’è ancora la tradizionale riproposizione del teatrino consiliare fatto di scaramucce e di sterili contrapposizioni, palestra ideale per la proposizione scenica dei protagonisti. In sostanza si è scoperto che non c’è un piano B, come chiedeva il Movimento 5 Stelle e non c’era neppure il sindaco sempre più assorbito dalla campagna elettorale o per se o per i suoi.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *