Tanto rumore per nulla avrebbe detto Shakespeare. Il comizio di Forza Nuova è passato senza lasciare strascichi. Il robusto cordone imbastito dalle forze dell’ordine per evitare tafferugli e per sigillare una quarantina di nostalgici ha funzionato a dovere anche perchè coloro che si opponevano all’iniziativa di Forza Nuova si sono limitati con grande senso di responsabilità a dimostrare pacificamente la loro contrarietà nei confronti di organizzazioni palesemente neofasciste cui viene concesso di tenere incontri pubblici in dispregio delle normative che ancora ne vietano le adunate. Il corteo antifascista, composto da un centinaio di persone, si è radunato sotto la statua del Toro Apis e attraversando via dell’Università è poi arrivato a Via Napoli nei pressi delle poste centrali evitando di convergere verso l’ex Lazzaretto dove c’erano i militanti di Forza Nuova. Slogan sono stati indirizzati contro i neofascisti e anche contro chi ne ha permesso la manifestazione e cioè il sindaco Mastella, il Prefetto Galeone, il Questore Bellassai. Tutto si è consumato nell’alveo della urbanità compreso il brevissimo intervento di Roberto Fiore che agli astanti del Piccolo Teatro Libertà ha rivolto i concetti che ormai compongono il leit motiv del bagaglio forzanovista. Unica nota stonata e di un risicatissimo numero di manifestanti l’attacco ai colleghi di Ottopagine e la scritta ignobile che ha campeggiato sotto la sede del giornale. Un gesto assurdo ma che non ha trovato linfa nella totalità dei sostenitori del corteo che hanno preso immediatamente le distanze da tanta becera aggressività. 
