Insogna contro Valentino, Valentino che con impeto difende le sue peculiarità di segretario cui spetta la linea politica da imprimere alle scelte del partito. L’uno contrario alla decisione di lanciare alla direzione generale Luigi Fusco, l’altro che chiama tutti all’assunzione di responsabilità e al rischio del commissariamento pronto a ghermire la preda in caso di ulteriore temporeggiamento. E’ sulla vicenda dell’Ato che il PD rischia di subire un ulteriore scossone e forse lo stesso sistema decariano potrebbe entrare in crisi, in un cono d’ombra di difficile superamento. Segretario contro presidente, col primo che accusa il secondo di avere avviato negoziati con Forza Italia a titolo personale e non per conto del PD laddove è solo il segretario che ha in se la titolarità di certe funzioni. Valentino ricorda che la direzione del partito non ha mai affrontato la questione di un eventuale intesa con Forza Italia o con “pezzi berlusconiani”, ma la barra a dritta era solo quella di far partire l’Ato. “Bisogna agire sempre nella trasparenza e nella linearità, dice Valentino, sapendo bene che la politica e i partiti debbono svolgere sempre una funzione di facilitazione dei processi da avviare ma non è consentito a nessuno di muoversi nell’ambiguità e nel sotterfugio”. Insogna, dal canto suo fa professione di distensione. Si difende negando qualsiasi abboccamento con Forza Italia ma critica fortemente la fuga in avanti operata da Valentino e Barone, con l’avallo della presidente Tozzi, che definisce “estemporanea”. “Hanno preso una decisione notturna della quale io era totalmente all’oscuro. E’ una fuga in avanti, un comportamento molto poco ortodosso”. Il presidente del PD sannita censura anche la condotta della presidente Tozzi e la sua latitanza nella convocazione delle riunioni. Insomma, c’è tensione. Presidente e segretario non si sono sentiti nelle ultime ore ma la loro comunicazione è stata affidata ai messaggi. C’è da ritenere vi sia un clima di diffidenza che pone il problema politico all’interno del partito. Da Forza Italia, per ora, si procede con cautela. A Lab tv il segretario provinciale Errico ammonisce: “la nomina fatta è illegittima, un curriculum presentato nello stesso giorno della nomina senza alcuna istruttoria è davvero fuori da ogni prassi consentita”. Resta però un interrogativo insoluto e cioè perchè arrivare all’ultimo giorno per scegliere di agire in solitudine.
