Da potenziali alleati ad acerrimi avversari. Lega e Forza Italia, l’uno che tenta di prosciugare l’altro, è il leit motiv di questi giorni intensi. Sabato alla convention del Carroccio ce ne erano in parecchi, petenti la possibilità di riciclarsi in un partito che, almeno sulla carta, assicurerebbe uno spazio politico possibile. 
Consiglieri, sindaci, qualche luogotenente, anche qualche presidente di consiglio comunale che legittimamente si guarda intorno e chi può dargli torto. Ovvio che sia Forza Italia, più di altri, a rischiare l’erosione ed ecco allora il motivo per cui gli azzurri hanno intrapreso un dinamismo politico svincolato da Mastella che considerano un purosangue ma anche un “anarchico”, insomma uno che finchè sta con te ti da slancio ma che la natura vuole assolutamente “compos sui”. Per Mastella è questa una fase di profonda riflessione. Sa bene che per mantenere la barra a dritta della sua turbolenta maggioranza deve agire in direzione di un cambiamento nella sua giunta altrimenti almeno in tre sono pronti a voltargli le spalle. Al rimpasto lo spingono in parecchi ma lui attende
Che sia di natura amministrativa o politica la domanda poco importa: l’una cosa implica l’altra. La sensazione è che il sindaco dopo l’esuberanza della conquista della Rocca, ma Di Maria non è il servo sciocco che forse aveva immaginato, ora è guardingo. Per qualcuno ha imboccato la via maestra che porta a Ceppaloni, l’esigenza cioè di fare quadrato e fidarsi di quelli da cui sa di non ricevere colpi bassi che è poi la sua ossessione, e attendere gli eventi a partire dalle provinciali bis, quelle dedicvate ai consiglieri. E’ quello lo scacchiere su cui si daranno battaglia opliti e cavalieri. E allora prima di liquidare Ambrosone ci pensa bene e così pure per Luigi Barone, visto come il fumo negli occhi da Forza Italia e pure dai Fratelli.
