breaking news

Altavilla Irpina| Programma elettorale del sindaco Vanni, ok in consiglio comunale

Altavilla Irpina| Programma elettorale del sindaco Vanni, ok in consiglio comunale

26 Luglio 2019 | by Redazione Av
Altavilla Irpina| Programma elettorale del sindaco Vanni, ok in consiglio comunale
Politica
0

Si è svolta stamane la seduta di Consiglio comunale di Altavilla Irpina. L’assemblea consiliare ha approvato, tra l’altro, l’impianto del programma di mandato 2019/2024 che deriva dal programma elettorale di Liberi per Altavilla, ampiamente premiato dagli elettori. Un programma che si pone in continuità con le linee dello scorsa consiliatura dove molto è stato fatto per lo sviluppo, l’abbellimento e la riqualificazione della nostra Altavilla Irpina.
Dal punto di vista dello sviluppo strategico, un grande impegno è stato profuso nell’elaborazione del nuovo Piano Urbanistico Comunale.
Finalmente Altavilla ha adottato uno strumento di governo del territorio innovativo, molto più complesso, completo e ricco d‘informazioni, rispetto ai piani regolatori generali di vecchia generazione e che porrà, una volta approvato, la nostra comunità perfettamente in armonia con le disposizioni e gli obblighi di legge prescritti dalla vigente normativa della Regione Campania e soprattutto con il l Piano Territoriale di Coordinamento Provinciale della Provincia di Avellino.
Il PUC adottato “legittimamente” a maggio di questo anno, va finalmente a colmare quel vuoto generato dalla mancanza di una efficace pianificazione urbanistica.
Politicamente le cause di questa lacuna vanno ricercate in talune prassi consolidate improntate a scarsa trasparenza e razionalità. Azioni il più delle volte finalizzate ad assecondare i capricci e/o gli interessi di soggetti dediti a porre in atto speculazioni immobiliari di per sé inopportune, ma ben più dannose allorquando attuate in zone periurbane, prive di una adeguata urbanizzazione primaria.
Queste scelte miopi e interessate, fatte in assenza di una visione strategica a lungo termine, hanno costretto, per decenni, l’Ente comunale a “rincorrere” affannosamente gli interessi di pochi privati, al fine di porre rimedio alle inevitabili carenze di servizi ed infrastrutture di tutte quelle zone del territorio comunale in cui l’abitato è cresciuto a macchia di leopardo.
L’assenza di pianificazione, o meglio l’attuazione di regole estemporanee e talvolta personalistiche, ha generato vantaggi per pochi, a scapito di molti, oltre a gravare pesantemente sui bilanci comunali e sugli equilibri ambientali, sociali ed economici, già di per sé estremamente fragili.
Ma c’è di più:
•l’espansione non controllata ha sottratto all’antico nucleo urbano le necessarie attenzioni finalizzate a forme di conservazione e valorizzazione;
•ha inflazionato pesantemente il mercato immobiliare;
•ha pesato gravemente sulla resilienza del territorio, laddove i tanti chilometri di strade rurali, che a volte collegano il nulla al nulla lambendo però i terreni dei soliti, risultano prive di adeguati sistemi di raccolta delle acque meteoriche. Infatti, in passato, si sono trasformati in veri e propri torrenti impetuosi, che hanno convogliato enormi masse d’acqua e detriti verso il centro urbano, in occasione dei periodi di forte pioggia. Fenomeni che in questi anni, con non pochi sforzi, si è riusciti a mitigare.
Per questi ed altri motivi l’Amministrazione ha affidato al gruppo di progettazione guidato dal Prof. ing. Roberto Gerundo la redazione di un nuovo PUC, con l’intento di perseguire i seguenti obiettivi: qualità della vita; inclusione sociale; qualità e sostenibilità urbana, paesaggistica ed ambientale; accessibilità del territorio, riduzione del consumo di suolo; tutti in accordo con i più moderni ed attuali orientamenti disciplinari e normativi di carattere sovraordinato.
SONO TUTTI CONCETTI ELABORATI NEL CORSO DELL’URBAN DAY del 07.11.2012 organizzato dal movimento Liberi per Altavilla. Concetti che qualche consigliere comunale ha oggi dimenticato.
A differenza del passato, il nuovo PUC non nasce nelle segrete stanze, non è stato disegnato nei salotti di una ristretta intellighentia elitaria, spesso priva delle più elementari competenze in materia, non utilizza tavole di zonizzazione d’uso del territorio comunale redatte su base catastale per capire chi punire o chi avvantaggiare. Ma è il frutto di un lungo processo progettuale, che si è fondato sulla trasparenza, la professionalità, la partecipazione e la sinergia interdisciplinare.
A tal fine, la stesura finale ha fatto propri gli esiti di studi e valutazioni preliminari e/o settoriali, sviluppati avvalendosi della collaborazione di autorevoli istituzioni accademiche quali il Consorzio C.I.S.E. capo al Politecnico di Milano, ed il Dipartimento di Architettura dell’Università degli Studi di Firenze che costituiscono i pilastri dell’urbanistica italiana.
Ritornando all’Urban day. Le originali critiche e proposte concrete che si palesarono in quell’incontro costituirono il frutto di un documento che il gruppo consiliare di Liberi per Altavilla, all’epoca all’opposizione, offrì al dibattito politico.
Oggi il gruppo di minoranza presenta delle osservazioni al PUC adottato facendo semplicemente il copia e incolla di:
1) intere pagine del ricorso al Tar Campania sezione di Salerno presentato dalla sig.ra Spagnulo Amalia contro il Comune di Altavilla per l’annullamento dello stesso PUC e addirittura per l’accertamento del diritto al risarcimento del danno;
2) dei rilievi del tecnico di parte della sig.ra Spagnuolo, l’arch. Cecilia Polari allegati al ricorso;
3) delle osservazioni al PUC presentate da qualche privato.
Il documento non contiene nessuna proposta che vada nel senso del miglioramento della qualità della vita; dell’inclusione sociale; della qualità e sostenibilità urbana, paesaggistica ed ambientale; dell’accessibilità del territorio e della riduzione del consumo di suolo.
Partendo da presupposti completamente lontani dalla realtà (incremento della popolazione), si tenta di resuscitare un piano regolatore generale che, approvato nel 2004, non ha creato nessun sviluppo a meno di qualche rendita di posizione.
Insomma senza pudore si difendono gli interessi di pochi, dei soliti; a scapito della comunità!
Nel corso del consiglio comunale di questa mattina abbiamo preso atto che qualcuno sta passando dalla sindrome di Pippo Baudo, a forme di oblio ad intermittenza.
Infatti siamo passati dal dire: “ho fatto tutto io” (comprese le cose fatte dopo di lui e che si continueranno a realizzare nei prossimi anni), alle cose dette e smentite nel medesimo intervento.
Vero è che un recente studio afferma che dimenticare è sintomo d’intelligenza, ma adesso il più intelligente di tutti sta esagerando!
Quando parla di: fotovoltaico, lavori in ferro, pudore e ruberie a cosa si riferisce?
Se è a conoscenza di qualche cosa lo invitiamo a fare nomi cognomi e circostanze senza nascondersi dietro le proverbiali forme di dimenticanza ad intermittenza di cui è vittima.
Una volta per tutte chiariamo che i lampioni fotovoltaici sono un’opera realizzata dall’amministrazione Maffei dopo una decisione assunta in sede collegiale quando Villani ricopriva il ruolo di segretario politico e condizionava tutte le scelte.
La realizzazione di tale intervento, dopo un cambio dell’esecutivo avvenuto a metà mandato, rientrava nella esigenza politica di dover recuperare un periodo di inerzia che Villani stesso definiva con l’espressione “il melone è uscito bianco” riferita a chi aveva ricoperto il ruolo di amministratore sino a quel momento e cioè: Bruno Paolo, Raffaele Angelo e Maffei Massima.
Ma è giunto il momento che i cittadini sappiano che, strategicamente, ora prende le distanze e fa finta di dimenticare forse perché diversamente non si riescono a giustificare scelta scellerate come quella fatta da chi, invece di cambiare le batterie ai lampioni, ha preferito collegarli alla rete elettrica gravando così il comune del costo di energia che con i fotovoltaici non sarebbe stato più dovuto e con i cui risparmi si sarebbe dovuto ripagare il costo dell’opera.
Ma tanto per qualcuno le bollette della corrente sono pezzi di carta da nascondere nei cassetti, lasciando a chi viene dopo il debito da pagare.
Volendo rimanere nel passato ci piacerebbe sapere con quanta attenzione e scrupolo si è ceduto il diritto di superficie sugli immobili comunali ad una impresa e perché, invece di far guadagnare soldi al comune, si è preferito farli guadagnare al privato?
Chissà se nello stesso periodo qualcuno ha commissionato analogo intervento, magari alla medesima ditta su edifici di propria proprietà o al massimo della gentile consorte?
Chissà se anche in questo caso si è ceduto il diritto di superficie o se, trattandosi di casa propria e non del comune, ha scelto di trattenere per se tutti i benefici senza lasciare nulla al privato?
E fermiamoci qui, per pudore!
E così come per pudore evitiamo di chiedere chiarimenti su affermazioni che riguardano i lavori in ferro e le opere realizzate da chi in passato veniva aggredito ed accusato di sputare nel piatto in cui aveva mangiato.
Miserie ma attenzione a chi oggi mette le mani con disinvoltura in certi frigoriferi pensando di essere ospite di un amico, verrà un giorno in cui il momento conviviale gli verrà rinfacciato se le cose non andranno secondo i suoi desideri.
Quanto alle ruberie qui deve essere esplicito e fare nomi, cognomi e circostanze altrimenti si corre il rischio di passe per un pulcinella che pensa di infangare la credibilità altrui ma non si rende conto che a farne le spese è lui direttamente le cui chiacchiere, ormai, non incantano più nessuno.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *